Politica
22 Marzo 2018
Ascom preoccupata per le possibili ricadute sull'economia portate dalla lunga chiusura dell'infrastruttura che collega Ferrara a Occhiobello

Ponte sul Po. I sindaci veneti: “No alla chiusura totale”. Il Pd: “Limitare disagi”

di Redazione | 5 min

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La chiusura del Ponte sul Po – il collegamento più diretto tra Ferrara e Occhiobello – per i lavori di manutenzione rischia di creare non solo forti disagi ai tantissimi pendolari ma anche per la fragile economia del territorio.

E così, da un lato, inizia a muoversi la politica, con l’intervento da un lato dei sindaci della sponda veneta e dall’altro con una mozione del Pd. E alle loro preoccupazioni si aggiungono quelle delle associazioni di categoria, con l’intervento preoccupato prima di Confesercenti, ora di Ascom-Confcommercio.

Le preoccupazioni e le proposte della sponda veneta. I sindaci veneti di Occhiobello, Stienta, Gaiba, Fiesso Umbertiano, Canaro e Pincara, scrivono in una nota le ragioni della propria contrarietà alla programmata chiusura totale. “I lavori di ristrutturazione del ponte interessano un’utenza che va ben oltre quella dei due Comuni confinanti Occhiobello e Ferrara – si legge nel comunicato congiunto -. La quotidianità di migliaia di cittadini è fatta di spostamenti per motivi di lavoro, studio, salute e svago che non può essere interrotta d’imperio per un periodo così lungo di cui, peraltro, al momento non abbiamo termini certi. Le due sponde sono solo il passaggio fisico fra due realtà territoriali che vivono da sempre di continuità e reciprocità. Da Castelmassa, da cui partono studenti ogni mattina, fino a Canaro e a paesi dell’alto e medio Polesine, la portata dei disagi riguarda un bacino territoriale ampio che rischia conseguenze prima di tutto sul tessuto economico e imprenditoriale, oltre che sulla qualità della vita”.

“Noi sindaci – si legge ancora nella nota – stiamo ricevendo le preoccupazioni allarmate di commercianti, liberi professionisti, ditte di servizi, ristoratori, famiglie che temono ripercussioni pesanti rispetto alla possibilità di una chiusura totale del ponte. Riscontriamo che le condizioni di un ponte costruito nel dopoguerra e già rivelatosi inadatto a sostenere il traffico odierno, solo oggi vengono affrontate prospettando un’interruzione della circolazione. Se così fosse, abbiamo davanti un tempo indefinito in cui per fare pochi chilometri si dovrà imboccare l’autostrada. A fronte di ciò, il Comune di Occhiobello si troverà ad assorbire e gestire volumi di traffico ingenti e conseguenze sulla vivibilità del contesto urbano non di poco conto. Premesso ciò, chiediamo che Anas non proceda alla chiusura totale, ma siano previsti sensi unici alternati che possano smaltire parte della circolazione e che il cantiere si svolga su tre turni di lavoro per non dilatare i tempi di durata dell’intervento. Non solo, chiediamo che il costo della tratta autostradale Occhiobello–Ferrara nord sia gratuito sia per i privati sia per il trasporto pubblico”. “Appare necessaria una risposta da parte di Anas per quanto riguarda la data di inizio lavori, la tempistica e la conseguente organizzazione della viabilità – concludono i sindaci -. Da ciò, infatti, dipende la riorganizzazione degli spostamenti di migliaia di persone che hanno il diritto di sapere anticipatamente come meglio muoversi”.

Il Pd di Ferrara chiede di disagi e di trovare una soluzione definitiva per il futuro. Il Pd di Ferrara, con una mozione firmata da tutti i membri del gruppo consiliare, chiede all’Amministrazione comunale due cose: valutare soluzioni stabili per il futuro – come la costruzione di un ponte moderno – e intervenire sul presente per limitare i disagi dovuti ai lavori.  Il gruppo chiede dunque di  “valutare assieme a tutti i soggetti interessati, una soluzione definitiva, considerato anche lo studio di fattibilità in essere per la costruzione di un nuovo ponte” e di “attivare Regione, Prefettura e Ministero dei Trasporti per mettere in campo, nei confronti di Anas, azioni e interventi che limitino i disagi derivanti dai lavori quali”. Le azioni richieste sono quelle già in discussione da qualche tempo: la gratuità del pedaggio autostradale tra Ferrara nord e Occhiobello; avere tempi certi nella durata del cantiere; la salvaguardia del transito ciclopedonale; la permanenza del servizio di trasporto pubblico locale, “i cui eventuali costi aggiuntivi dovuti all’aumento dei km di percorrenza non dovranno ricadere sul bilancio degli enti locali”.

Le preoccupazioni di Ascom. Dal lato imprenditoriale, invece, la chiusura del ponte per quattro mesi, è fonte di forte preoccupazione per l’economia, con l’Ascom che chiede di avviare con urgenza un contatto ed un confronto concreto con Anas ed il supporto dei Comuni coinvolti per capire cosa succederà e come ovviare quotidianamente a una situazione “che ovviamente mette in grave difficoltà i pendolari, le imprese, i trasporti nella zona di confine tra Pontelagoscuro, il Barco, Santa Maria Maddalena e Occhiobello”.

“Per il nostro territorio questa chiusura è davvero preoccupante – sottolinea Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara -, segna negativamente l’economia di due aree che interagiscono continuamente e profondamente dal punto di vista sociale oltre che economico. Su questo tema è necessario un intervento di tutela da parte del Comune forte e deciso. Riteniamo sia sempre meglio prevenire che correre affannosamente ai ripari”.

Giuseppe Montagnese, responsabile provinciale di Fai Conftrasporto Confcommercio entra nel merito: “Le imprese sono preoccupate per i tempi che potrebbero anche dilatarsi – spiega il referente ferrarese della Federazione Autotrasportatori Italiani – senza contare l’aggravio di costi per i trasporti e per i pendolari. È necessario fare chiarezza sull’intervento almeno adesso coinvolgendoci nell’informazione. Purtroppo in questo caso abbiamo imparato dai mezzi di informazione l’intervento previsto. L’alternativa ipotizzata al Ponte sulla Statale (tra Ferrara ed Occhiobello) sarebbe utilizzare l’autostrada A13 – per il tratto interessato (Ferrara Sud/Ferrara Nord/Occhiobello). Tale soluzione non dovrebbe però impattare economicamente su quanti ne facessero uso è di fatto la nostra richiesta pressante alle Istituzioni ed alle Società Autostrade, per evitare che al forte disagio si unisca anche un inopportuno pedaggio con il conseguente aggravio di costi“, conclude Montagnese.

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