Spettacoli
17 Marzo 2018
Palasport gremito per la dodicesima edizione di "Un angelo di nome Giulia". A vincere è stata la solidarietà

Migliaia di cuori battono all’unisono per Giulia. E Mogol indossa la ’10’ della Spal

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

Migliaia di cuori che battono all’unisono per “Un angelo di nome Giulia”. Tanti quante sono le persone che hanno deciso di passare il venerdì sera gremendo il palasport di Ferrara quasi in ogni ordine di posto, per quello che è stato il 12esimo appuntamento della serata organizzata dall’”Associazione Giulia”.

Una formula ormai consolidata, che coniuga alla perfezione musica, poesia, danza e spensieratezza, tutti elementi che ruotano intorno alla solidarietà, fattore centrale che sta alla base di una serata fin da subito entrata nel vivo con ‘”L’attesa”, canzone di Andrea Bocelli magistralmente interpretata da Ludovico Creti.

Un Creti che ha ricevuto i primi applausi scroscianti del pubblico, che poco dopo ha accolto sul palco Giulio Rapetti Mogol, il quale, stando in tema, ha rivelato che sarà data la possibilità di studiare al Cet – la scuola per autori da lui ideata e diretta – , tramite borsa di studio, a “un ragazzo di talento che esce dalle cure oncologiche”. Dopo le canzoni di Mogol e Battisti, il momento sportivo ha visto protagonista la Spal, presente con i patron Simone e Francesco Colombarini, i quali hanno donato la maglia numero 10 allo stesso Mogol e una casacca numero 7 all’”Associazione Giulia”.

Tanti applausi anche per l’esilarante Teo Teocoli, che ha raccolto consensi con le imitazioni di Cesare Maldini e Celentano, del quale lo stesso showman ha interpretato le canzoni più celebri, incassando una autentica ovazione. Risate garantite anche dalla Nives di Andrea Poltronieri, immancabile, pure con il suo inseparabile sax, quando si tratta di fare serate a scopo benefico.

Lo spettacolo, infatti, è stato solamente un bellissimo contorno, perché la portata principale, e vincente, è stata proprio la solidarietà, garantita dal grande cuore degli artisti che si sono esibiti, ma anche, e soprattutto, dalle migliaia di persone che hanno lasciato un’offerta e che hanno acquistato un uovo di Pasqua griffato Giulia, i cui proventi andranno all’associazione.

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