Spettacoli
16 Marzo 2018
Ottocento persone al Comunale per il concerto a sostegno della Casa del Sollievo. Tagliani: “Quasi un miracolo la struttura”

Da Morricone a De Curtis. I vent’anni di Ado fra cinema e musica

di Redazione | 3 min

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Colonne sonore, lirica, operette, musical. E’ un concerto variegato e divertente quello pensato da Ado per festeggiare i suoi vent’anni, che giovedì sera ha radunato circa 800 persone al Teatro Comunale per ‘spegnere le candeline’.

L’atmosfera ha dato assaggio fin da subito con le travolgenti melodie di Ennio Morricone, dal celebre film Mission a Cinema Paradiso, che l’Orchestra Città di Ferrara ha evocato magistralmente. Il cinema ha lasciato poi spazio alla lirica con la versione cantata di ‘Maria’ – da West Side Story – e de ‘La vita è bella’, prima che gli anni Sessanta di Audrey Hepburn calassero sul ritmo di My Fair Lady.

Il pianoforte ha preso il sopravvento con l’esecuzione a quattro mani de La Danza Ungherese di Brahms – da parte di Pietro Iacopini e Luca Perez – non prima che la Corale Veneziani abbia ridato vita a Gaetano Donizetti e Gianni Mongiardino a Ernesto De Curtis con ‘Non ti scordar di me’. Si torna al cinema con il violino di Paolo Ghidoni, dal quale affiorano le note amare di Schindler List.

Ma dietro al dinamismo della serata c’è quello di Ado, che destinerà il ricavato all’arredamento delle 20 camere riservate agli ospiti della Casa del Sollievo, la nuova struttura sanitaria da 14 mila metri per assistere i pazienti con malattie neurologiche gravi.

“Sembra ieri che dicevamo: ‘con 50mila lire compri un mattone, e vedrai costruita una casa col tuo nome sopra’ – afferma la presidente Daniela Furiani – e raccogliemmo 2 miliardi in 13 mesi, il tempo per costruire la Casa della Solidarietà così come la conoscete oggi”.

Ma “ci sono due persone che mi fanno paura quando arrivano da me senza avvisare – ribatte ironico il sindaco Tagliani, presente alla serata assieme al vescovo Perego – uno è Sgarbi, e l’altra è Daniela. Perché dare 14 mila metri in comodato d’uso a lei, non basta: il giorno dopo vuole fare qualcos’altro, e poi qualcos’altro ancora. Ma è anche grazie alla caparbietà di persone come lei se questa città arriva a costruire cose del genere da una situazione di sofferenza. Questa struttura è quasi un miracolo”.

Musica e arte faranno da protagoniste anche a lavori finiti, “prevediamo entro il 2018”, perché oltre all’area dedicata ai pazienti “ce ne sarà una dedicata alla città”, con annesso un teatro, dove si potrà trasmettere benessere al fisico ma soprattutto all’animo, come è riuscito a fare il concerto di giovedì, conclusosi ad applausi ritmati su ‘Funiculì, funiculà’, e, a grande sorpresa, ‘La Traviata’. E non poteva mancare la torta, rigorosamente a quattro piani, degna di vent’anni in cui “il poco di tanti, ha fatto il tanto il pochi”.

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