Jolanda
16 Marzo 2018
L'organo di controllo rileva un'errata indicazione del risultato di amministrazione e numerose altre criticità che il Comune dovrà correggere entro 60 giorni

“Precario equilibrio contabile”: la Corte dei Conti ‘boccia’ il bilancio 2015 di Jolanda

di Redazione | 4 min

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Jolanda di Savoia. ‘Violazione del patto di stabilità’ e ‘situazione di precario equilibrio contabile […] in relazione a numerosi fattori di criticità’. E’ quanto ha riscontrato la sezione regionale della Corte dei Conti sul rendiconto 2015 del Comune di Jolanda di Savoia, invitando l’ente a correggere gli errori entro 60 giorni.

Una batosta che si abbatte su un Comune che già deve fare i conti con la sua uscita dall’Unione Terre e Fiumi, probabilmente foriera di ulteriori difficontà in termini gestionali. Dall’analisi dei documenti contabili, secondo la Corte dei Conti vi sarebbe un’errata indicazione del risultato di amministrazione 2015. Al 1° gennaio 2015 il risultato di amministrazione era di -479.681,88 euro, mentre a rendiconto 2015 il risultato era pari a 29.408,56 euro e il rendiconto 2016 nuovamente negativo cioé pari a -892.735,29 euro. Il 26 giugno scorso il Comune ha approvato un piano di rientro triennale del disavanzo, che la Corte sostiene sia stato “definito solo in maniera sommaria e senza una precisa distinzione tra disavanzo da ripianare di parte corrente e di parte capitale”.

In seguito all’attività istruttoria è emerso che il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015 approvato non risultava corretto, in quanto non teneva conto del fondo pluriennale vincolato per spese correnti in uscita pari a 109.144,33 euro e pertanto il risultato di amministrazione 2015 correttamente determinato sarebbe stato pari a – 79.735,77 euro. A rendiconto 2015 – come rilevato dalla Corte dei Conti – non risultava, inoltre, correttamente applicata la distinzione del risultato di amministrazione in fondi liberi, vincolati, accantonati e destinati. In particolare, non erano previsti accantonamenti per indennità di fine mandato del sindaco, in quanto l’Ente ha mantenuto i residui negli anni, e non è stato determinato l’avanzo destinato ad investimenti, in relazione alle voci di entrata e spesa in conto capitale cancellate a rendiconto e non correttamente rappresentate nel risultato di amministrazione.

“Inoltre – rileva a Corte dei Conti – a rendiconto 2015, risultava errato l’accantonamento previsto a fondo crediti di dubbia esigibilità e sul punto l’Ente, con la prima risposta istruttoria, ha dichiarato il mancato rispetto della normativa ed ha precisato di aver “destinato prudenzialmente tutta la parte residuale all’avanzo dopo aver accantonato la quota necessaria per finanziare il disavanzo di amministrazione determinato con il riaccertamento straordinario dei residui” ; inoltre, non risulta motivato il vincolo posto per la copertura di una annualità del piano di rientro trentennale del disavanzo derivante dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui. Infine, sempre in sede istruttoria, è risultato che la deliberazione di approvazione del rendiconto 2015 non conteneva gli allegati relativi al fondo pluriennale vincolato e al fondo crediti di dubbia esigibilità. Si è indagato sulle motivazioni del consistente miglioramento del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015 rispetto al disavanzo al 1° gennaio 2015 e l’Ente ha comunicato che “l’errato accertamento, poi cancellato in sede di rendiconto 2016, è riferito all’Imu 2015; l’importo cancellato è stato pari a  1.228.701,05 euro in parte compensato dalla cancellazione del correlato residuo passivo di 578.274,02 euro riferito al riversamento della quota Imu allo Stato; la differenza di 650.427,03 euro è stata cancellata per errata stima e/o valutazione. La differenza (positiva) tra accertamento ed impegno ha ovviamente concorso positivamente al risultato di amministrazione 2015″.”

Una motivazione, quest’ultima, che era già stata fornita dal Comune sul rendiconto 2013. L’errata iscrizione dell’accertamento Imu “costituisce pertanto una grave irregolarità contabile in quanto viola il principio della veridicità del bilancio; ne altera gli equilibri ed il rispetto del patto di stabilità; rende inattendibile sia il risultato di gestione che di amministrazione e, altresì, tutti quegli indicatori per i quali la normativa conferisce specifica rilevanza ai primi tre titoli delle entrate”.

Altre criticità sono state rilevate dalla Corte dei Conti, a partire dalla mancata approvazione del rendiconto 2015 nei termini di legge (un ritardo che il Comune ha giustificato con difficoltà connesse all’avvio del nuovo sistema informatico per l’armonizzazione). Non sono inoltre stati rispettati alcuni parametri di “deficitarietà strutturale”, che la Corte invita a correggere (elevata quantità di residui attivi e passivi e una consistente anticipazione di tesoreria non restituita al 31 dicembre) per salvaguardare l’equilibrio finanziario del Comune. Il reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria e la bassa capacità di riscossione di entarte straordinarie (in particolare per il recupero dell’evasione Imu) si aggiungono poi alle altre criticità segnalate, così come i ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione

A questo punto il Comune di Jolanda di Savoia avrà 60 giorni per correggere il prospetto dimostrativo del patto di stabilità interno per l’anno 2015 e trasmetterlo immediatamente alla Corte dei Conti per il conseguente esame.

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