Politica
14 Marzo 2018
M5S e comitato Mi Rifiuto all'indomani dell'approvazione: "Mancano gli incentivi al riciclo, gli aiuti ai disabili e una tariffa davvero puntuale"

Calotte e Tari, la lotta continua: “Rottamiamo questo sistema inefficiente”

di Redazione | 4 min

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La battaglia sul regolamento rifiuti è appena iniziata. All’indomani dell’approvazione della Tari “modello Pd”, M5S e comitato Mi Rifiuto non seppelliscono l’ascia di guerra ma, anzi, si dicono pronti a continuare la lotta per “rottamare questo sistema riconosciuto da tutti come inefficiente”.

I pentastellati si scagliano subito contro la maggioranza, “che ha chiesto collaborazione, che però si è trasformata in un muro di voti contrari alle proposte di opposizione”. Dei 34 emendamenti presentati dai 5 Stelle ne sono passati due, “uno perché i consiglieri si sono sbagliati a votare (no, non è uno scherzo…) e l’altro fortunatamente per obbligare il gestore a introdurre un sistema di controllo diretto sui conferimenti”.

“I problemi quotidiani dei cittadini, i limiti di un sistema che ha portato la città a riempirsi di pattume, tutti squisitamente messi da parte con la solita indifferenza – attacca il M5S -. Avevamo chiesto un sistema di aiuto ai disabili che non arrivano alla calotta: bocciato. Abbiamo chiesto tempi più brevi per i rimborsi: bocciato. Volevamo meno burocrazia: bocciato. Non volevamo far pagare la Tari a chi studia o lavora fuori Comune, o alle case vuote: bocciati. Abbiamo proposto di incentivare la differenziata con contributi economici (la tariffa premiante): non è cosa per il 2018, così come di sollecitare il gestore ad essere efficiente per risparmiare noi cittadini: niente. C’era un Osservatorio che costa 150mila euro al mese di nostre tasse e abbiamo chiesto ci entrassero anche i cittadini: non ammesso. Il cittadino non controlla. Volevamo trasparenza sui dati: non previsto”.

In compenso, “abbiamo fatto approvare una risoluzione che preveda una tariffa premiante e l’avvio di studi per un recupero di pannoloni, vetro, plastica più efficienti e svincolati da Hera, con incentivi economici ai cittadini. La promessa l’abbiamo strappata, sperando che sarà la giunta a 5 Stelle, l’anno prossimo, a doverla realizzare”.

Se il pensiero è già rivolto alle amministrative del 2019, i grillini invitano la giunta a “non provare minimamente ad avviare alla fine del suo mandato la nuova gara d’appalto sulla raccolta rifiuti:  dovrà essere la prossima giunta a definire modi e metodi di un servizio raccolta a norma di legge per una vera città pulita, ordinata ed efficiente”.

Dopo l’ennesima stoccata al Pd – “che non ha cambiato idea dopo il 4 marzo, non ascolta i cittadini e si arrocca sulla sua calotta difesa a furor di multe e fototrappole, o buchi da 40mila euro” – il M5S lancia l’ultima critica alla Tari, “una patrimoniale sugli immobili, di tariffa puntuale c’è un ironico ricordo lontano di un legislatore che diceva che si paga per quanto si inquina. E ricordatevi una cosa: fate almeno un conferimento all’anno, anche se siete virtuosi, perché sennò rischiate pure di pagare una penale – spiegano i pentastellati -. Se siete bravi pagate comunque la patrimoniale e non ci sono sconti sui conferimenti non fatti. Ma se ne fate di più del minimo li dovete pagare. La morale è sempre la stessa: incassare. Non voi, ma questa amministrazione”.

Critiche condivise dal comitato Mi Rifiuto: “Non ci piaceva e non ci piace tutt’ora. Mancano gli incentivi al riciclo, gli aiuti ai disabili e un osservatorio degno di questo nome; le procedure continuano ad essere tortuose e la tariffa maschera ancora una tassa patrimoniale. Continueremo ad impegnare le forze per cambiare questo regolamento dialogando con le forze politiche uscite vincitrici dal 4 marzo, a favore di un regolamento più efficace, ambientalista ed a favore dei contribuenti, a misura di cittadino felice.

“Con l’aiuto delle forze di opposizione che vorranno sostenerci, speriamo si possano affrontare le grandi battaglie che ci attendono – dichiarano gli attivisti anti-calotta -: la gestione di un inceneritore da controllare, la qualità dei rifiuti da monitorare e soprattutto l’appalto di Hera, scaduto, da rinnovare. Vogliamo che il prossimo gestore sappia essere efficace nella raccolta ed economico nelle tariffe e che la tariffa sia davvero puntuale. E perché no? Persino un referendum per buttare a mare quel che non va e ridare al cittadino la vera possibilità di scegliere”.

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