di Giuseppe Malatesta
“Se potesse scegliere la coalizione che sosterrà il prossimo governo, quale indicherebbe tra le seguenti opzioni?”. Parte così il sondaggio demoscopico proposto a diversi cittadini, anche nella nostra provincia, nei giorni del post elezioni. Nei giorni successivi al (poco determinante) voto, una breve intervista telefonica condotta dall’istituto Gfk interpellava gli italiani sul da farsi.
“Se potesse scegliere”, appunto. Un paradossale incipit che apre a cinque possibilità di risposta, a scelta tra Movimento 5 Stelle e Centrosinistra, M5S e Lega, M5S e centrodestra, M5S con Centrosinistra e Forza Italia oppure Centrosinistra e Centrodestra.
“Quanto sarebbe favorevole o contrario – continua poi il sondaggio – al fatto che i partiti facciano parte di una coalizione di governo?”. Elencati, in rigoroso ordine di gradimento alle urne, M5S, Lega, Pd e Forza Italia, le risposte spaziano da molto favorevole a molto contrario, passando per le versioni moderate del semplicemente favorevole/contrario.
Entrando nel vivo, l’intervista mette su un po’ di pepe sui quesiti riferiti al Partito Democratico: “Crede che il Pd dovrebbe permettere un governo 5 Stelle per impedire che si formi un governo M5S-Lega?”. E ancora, “Matteo Renzi si è dimesso ma ha deciso di rimanere leader finché non si formerà il nuovo governo, tra le altre cose perché non vuole che si formi una coalizione tra M5S e Pd: secondo lei – chiede l’operatore – Renzi dovrebbe dimettersi immediatamente senza aspettare oltre, restare leader fino alla formazione del governo oppure ritirare le dimissioni e restare a capo del Pd?”.
A chi ha commissionato il sondaggio interessa anche sapere chi secondo gli italiani sarebbe il più adatto a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio tra Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Matteo Renzi, Emma Bonino, Antonio Tajani e Giorgia Meloni, ma anche l’opinione sul presidente uscente: “Se si formasse una maggioranza parlamentare che proponesse a Paolo Gentiloni di rimanere presidente del Consiglio lei sarebbe favorevole?”.
Si prosegue poi con le domande relative al rapporto con l’Unione Europea (Quanto è favorevole alla permanenza dell’Italia nell’Ue? Pensa che il M5S sia un partito anti-europeista?) e sui rigurgiti fascisti: “Quale forza politica tra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, M5S e Pd ha secondo lei elementi vicini all’ideologia fascista?”.
Passando ai programmi, l’unica curiosità è su quello di un eventuale governo pentastellato. “Se il M5S dovesse avere il compito di formare un governo, quali proposte vorrebbe che venissero realizzate tra aumento delle pensioni minime, referendum sull’uscita dall’Euro, riduzione delle tasse per redditi bassi e per le imprese, Italia 100% rinnovabile con investimenti e nuovi posti di lavoro nel settore dell’energia rinnovabile, nuovi investimenti per favorire il rimpatrio di immigrati clandestini, maggiori investimenti su sanità e scuola pubblica, reddito minimo di cittadinanza per tutti i cittadini, tagli a costi e sprechi della politica”.
Si chiude con la profilazione dell’intervistato, tra titolo di studio, occupazione, età, sesso e preferenza espressa lo scorso 4 marzo sulla scheda elettorale.
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