Cronaca
9 Marzo 2018
Una signora sulla quarantina finisce in ospedale con serie lesioni. Lui viene arrestato dai Carabinieri. Altri sei in manette per la Festa della Donna

8 Marzo di violenza, botte e minacce di morte alla compagna

di Redazione | 3 min

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La droga nel fazzoletto da naso sporco

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Festa della donna con botte e minacce di morte. L’ha trascorsa così una signora sulla quarantina della provincia di Ferrara, picchiata dal compagno al punto da riportare seri traumi e finire in ospedale. L’uomo, anche lui sulla quarantina, è stato arrestato ieri dai Carabinieri e sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla convivente, in attesa di provvedimenti più stringenti da parte dell’autorità giudiziaria.

E’ uno dei sette arresti compiuti dai Carabinieri della nostra provincia nella giornata dell’8 marzo, caratterizzata da un intenso controllo del territorio che ha visto oltre 200 militari e 12 pattuglie disseminate un po’ ovunque nell’arco delle 24 ore, con l’ausilio di uomini del Cio (Compagnia Intervento Operativo) e del Sat (Supporto all’Arma Territoriale), in aderenza alle politiche di sicurezza integrata e di sicurezza urbana concordate nell’ambito del comitato per l’ordine pubblico presieduto dal prefetto Michele Campanaro.

Una lite familiare è dunque sfociata in violenza proprio nel giorno in cui si moltiplicavano, data la ricorrenza, i messaggi contro la violenza di genere. L’uomo ha massacrato di botte la compagna, quindi l’ha minacciata di morte se avesse persistito nei comportamenti che hanno scatenato la sua ira o avesse osato denunciarlo. La vittima, che ha riportato lesioni gravi e una prognosi importante (è stata ricoverata poi dimessa dall’ospedale), ha riportato l’episodio ad alcuni amici ed è proprio da loro che i Carabinieri hanno appreso di ciò che era avvenuto. A quel punto è stata raccolta la denuncia della donna e l’aggressore è stato arrestato e sottoposto alle misure di “contenimento” e allontanamento a tutela dell’incolumità della signora. La situazione è tenuta ora sotto sorveglianza da parte dei militari, per evitare il ripetersi di altri episodi e in attesa che nei confronti dell’uomo vengano emessi provvedimenti più restrittivi.

Una famiglia di italiani apparentemente normale, entrambi lavoratori e senza figli, come riferiscono dall’Arma, anche se l’uomo riusltava già noto alle forze dell’ordine ma per fatti completamente diversi dal reato in questione.

E’ per contrastare violenze  atti persecutori nei confronti delle fasce deboli (donne e bambini in particolare) che i Carabinieri di Ferrara, nell’ambito della Rete Nazionale Antiviolenza, hanno creato presso la sede del Comando provinciale una stanza di ascolto dedicata, dove le vittime di maltrattamenti e violenze possono riferire, con il supporto di uno psicologo, quanto hanno subìto.

Non è però, come detto, l’unico arresto della giornata compiuto dagli uomini dell’Arma. A Cento è stato arrestato un albanese di 41 anni, L.M., che era stato espulso nel 2015 dall’Italia ed è rientrato clandestinamente, mentre a Ferrara sono stati arerstati un ferrarese di 21 anni, N.B., e un polacco di 30 anni, W.D.K,, sorpresi a rubare quattro paia di scarpe del valore di 220 euro al Decathlon. A Comacchio è stato invece arrestato F.S., rumeno di 45 anni, fermato in auto con altri tre connazionali, per essere risultato destinatario di un ordine di carcerazione (è stato inoltre denunciato perché trovato in possesso di un coltello a serramanico). Sempre a Comacchio, infine, sono stati arrestati altri due rumeni fermati lungo la Romea: T.A.I. di 37 anni e S.V.T. di 44 anni. Il primo aveva mostrato un documento palesemente falsificato, il secondo in mezzo ai documenti ha infilato una banconota da 50 euro macchiandosi così el reato di istigazione alla corruzione.

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