Politica
27 Febbraio 2018
M5S e Leu condividono i temi ambientali: gestione in house dei servizi pubblici, economia circolare e rifiuti zero

“Calotte inadeguate per una tariffa che è tutto tranne che puntuale”

di Redazione | 4 min

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di Mattia Vallieri 

Gestione in house dei servizi pubblici, incentivazione per comportamenti virtuosi nello smaltimento dei rifiuti, passaggio ad una economia circolare, promozione culturale del riuso, strategia politica a rifiuti zero, maggiore attenzione ai controlli del territorio ed una tariffa che sia realmente puntuale.

Ad analizzare i programmi di Liberi ed Uguali e Movimento 5 Stelle in tema di ambiente e di rifiuti si scopre che le convergenze sono davvero tante ed hanno come pilastri i temi riportati sopra.

È questo quello che emerge dall’incontro organizzato dal comitato ‘Mi rifiuto’ che ha discusso dei temi ambientali con i candidati all’uninominale della Camera Marco Falciano (M5S) ed Irene Bregola (Leu).

“Siamo convinti che i servizi pubblici, anche a rilevanza economica, debbano essere gestiti da un soggetto di diritto pubblico per garantire la partecipazione dei cittadini e il disinteresse ai profitti” introduce Bregola, che, sul sistema a calotte adottato dal Comune di Ferrara, si definisce “non contraria a priori”, ma “andavano informati i cittadini e la tariffa doveva andare verso un reale consumo”.

Gli fa eco Falciano: “Appoggio in toto la proposta del servizio in house mentre sulle calotte ritengo il sistema inadeguato per i cittadini. Il modello adottato deve andare incontro alle esigenze dei cittadini ma, se fino all’altro ieri in giro per Ferrara non c’erano rifiuti, oggi se ne vedono tanti abbandonati. Sono ideologicamente d’accordo con il riutilizzo ma non con questo sistema”.

Il candidato pentastellato ritiene necessario “emulare realtà virtuose e non tutte le città europee usano i cassonetti, in Spagna ad esempio il sito è sotto al suolo e questo ne migliora l’aspetto” ed attacca “il polo chimico che non ha incentivato le bio plastiche, vanno limitati gli imballaggi”. E ancora: “Bisogna ripensare ai rifiuti come risorsa. Vanno favoriti incentivi per lo smaltimento dei rifiuti privati prendendo ad esempio la Norvegia, dove chi consegna plastica riceve un buono pasto, o la Cina dove si ricevono biglietti dell’autobus incentivando a sua volta un trasporto più ecologico”.

Dal canto suo Bregola rilancia sul “passaggio all’economia circolare, insistere sul porta a porta, no agli imballaggi multipli e reintroduzione del vuoto a perdere. Va promossa ed incentivata una cultura del riuso e disincentivata l’obsolescenza programmatica”. Secondo Bregola “l’attuale sistema di tariffa puntuale in realtà non lo è, va aumentata la parte variabile calcolata su quanto consumato ed il cittadino deve pagare per quanto produce incentivando i comportamenti positivi”.

Molto netto Falciano: “Questa tariffa è tutto tranne che puntuale. Manca un piano programmatico, ci sono disservizi per i cittadini e grandi inefficienze in questo sistema”. Lo stesso candidato del M5S va all’attacco sulla questione inceneritori e non risparmia bordate alla giunta: “Ferrara è una delle città con maggiori sforamenti di polveri sottili e le amministrazioni ci hanno obbligato a respirare queste polveri peggiorando la nostra condizione di salute. Gli inceneritori sono quasi infermabili a causa delle scelte delle amministrazioni e saranno le generazioni future a pagare queste decisioni. Inoltre avevano promesso di incenerire solo rifiuti del territorio in realtà non è così ed assistiamo ad un servilismo dell’amministrazione”.

“Gli inceneritori non sono una fonte pulita e noi puntiamo all’obiettivo di giungere il prima possibile ad una strategia a rifiuto zero” spiega Bregola, convinta che “oggi ci sono troppi rifiuti per questo territorio. L’obiettivo deve essere nazionale e il sistema di incentivo agli inceneritori deve essere superato il più in fretta possibile”. Ma non solo: “Vanno riformulate completamente le agenzie, le tariffe sono qualcosa di assolutamente astratto e manca un elemento di controllo. L’intera disciplina in campo deve passare al ministero dell’ambiente”.

Anche sulla questione del rapporto tra Hera e comune i due candidati sono sulla stessa lunghezza d’onda e se per Bregola la “partecipazione a queste società miste ha posto l’ente locale al centro di un conflitto di interesse dove i comuni rischiano di essere più azionisti che soggetti a tutela dell’interesse pubblico”, molto più duro è Falciano che chiama in causa l’assessore Ferri: “Quando ad inquinare era Hera abbiamo visto tanto ostracismo e tante volte siamo andati dall’assessore Ferri che non ha tutelato l’interesse pubblico, è da denuncia”. Il candidato grillino prende di mira anche Tagliani: “Qua da noi le inchieste simili a quelle che hanno fatto cadere delle teste in Campania sono state inascoltate dal sindaco che ha addirittura denunciato i giornalisti per procurato allarme. Oltre all’incomprensione sembra ci sia malafede e paura”.

“Assistiamo ad omissioni nei controlli e come Movimento 5 Stelle dobbiamo insistere su questa cosa e sull’inefficienza di Arpae” prosegue il candidato grillino, mentre la candidata di Leu è convinta che sugli appalti “siamo di fronte ad un monopolio come ci dice il garante”, ritiene che gli stessi abbiano “una estensione temporale eccessiva” e dichiara che “la disciplina dei sussidi statali andrebbe riorganizzata verso progetti di tutela ambientale”.

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