Politica
25 Febbraio 2018
Nel salotto di Arcigay le posizioni espresse dai candidati Zampa (Pd), Giubelli (+Europa) e Marescotti (Insieme)

Centrosinistra a confronto sui diritti delle unioni same-sex e legge anti omotransfobia

di Redazione | 4 min

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Matrimoni egualitari, legge contro l’omotransfobia, adozioni per single e coppie omosessuali, l’identità delle persone transessuali e l’accesso alla fecondazione eterologa. Sono questi i punti (ripresi dalla campagna ‘Voto arcobaleno’) su cui i presidenti di Arcigay Ferrara Manuela Macario e nazionale Flavio Romani hanno intervistato i candidati della coalizione di centro sinistra Sandra Zampa (collegio uninominale del Senato e deputata Pd), Deanna Marescotti (candidata nel plurinominale alla Camera per la lista Insieme) e Paolo Niccolò Giubelli (candidato nel plurinominale alla Camera per +Europa) durante l’ultimo incontro del salotto politico di Arcigay.

Ad aprire l’incontro è Zampa che ha rivendicato quanto fatto nell’ultima legislatura: “Possiamo vantare il raggiungimento di un traguardo storico che noi e voi consideriamo un passo ma lo abbiamo fatto a 17 anni dai Dico. Credo che l’unità del centro sinistra sia la nostra forza”. Gli fa eco Giubelli: “Siamo convintamente nel centro sinistra che riteniamo un valore. Ci sono punti che ci differenziano ma sono maggiori quelli che ci uniscono e deve essere chiaro che in queste elezioni si confronteranno due schieramenti: uno per l’Europa e i diritti, l’altro per la chiusura e per il tornare indietro. Noi siamo per i diritti e le riforme di cui questo paese ha bisogno”.

Su matrimonio egualitario ed unioni civili (Romani ricorda che “non era una nostra richiesta, dobbiamo ringraziare il Pd e Renzi per averci messo la fiducia ma ha il difetto di essere una cosa a parte e manca la parte dei figli”) la prima a fornire la sua versione è Marescotti: “Per me è una scelta naturale il matrimonio egualitario ma sarà complicato perché all’interno della coalizione e del Pd ci sono sensibilità e toni diversi”. Più netto Giubelli che si chiede “per quale motivo dovrei impedire ad una persona di fare il percorso che ho fatto io?” e sostiene che “per noi il matrimonio laico non sottende a valori religiosi e non può prevedere differenze tra coppie dello stesso sesso ed eterosessuali. Non possiamo pensare di perdere giovani che si vogliono sposare e non trovano nell’Italia la possibilità di farlo. La Lega vuole addirittura tornare indietro sulle unioni civili ma noi dobbiamo lavorare con Francia e Germania per una reale integrazione”.

“Le unioni civili sono il primo passo verso la piena uguaglianza dei diritti ma ce ne sono altri da fare, il matrimonio egualitario non è nel programma Pd ma è un tema che va portato avanti per una piena uguaglianza” chiosa Zampa, rammaricandosi invece per la questione step child adoptin su cui “la maggioranza non ha tenuto e l’errore è stato di considerare i figlio come non soggetti di diritto. Viene violato il diritto dei bambini di avere due genitori. Il tema del matrimonio va portato avanti partendo dai figli e questo nel programma del Pd c’è”.

Per tutti e tre i candidati “assolutamente sì alle adozioni” per single e coppie omosessuali mentre sulla questione della legge contro l’omotransfobia è Romani a fare un incipit, partendo dalla legge Scalfarotto fino al “micidiale emendamento Gitti”, come la etichetta: “Nell’elenco Pd delle 100 cose da fare c’è la legge contro l’omotransfobia che definisce da quale parte lo Stato vuole stare. Noi chiedevamo solo l’estensione della legge Mancino ma non siamo riuscita a farla passare perché ci siamo incanalati in uno strano discorso sul rispetto della libertà di opinione”. Secondo Zampa “va ripreso assolutamente quel lavoro ed è fondamentale che questo paese abbia quella legge. C’è un lavoro culturale enorme da fare e questo è un impegno che prendo in prima persona”.

“Se questa schifosissima campagna elettorale ci ha insegnato qualcosa è che la paura del diverso è arrivato ad un livello insostenibile e questa è una legge che difende tutti perché in una democrazia la tutela delle minoranze è la massima espressione” afferma Giubelli, mentre Zampa sul tema delle persone trans ritiene importante “avviare un percorso di depatologizzazione come è stato fatto per l’omosessualità” e sulla fecondazione eterologa dichiara che “non c’è nulla nel programma del Pd ma l’impegno è di incominciare a parlarne e riaprire la discussione”.

Un passaggio anche sulla scuola, con le ‘Linee guida per educare al rispetto’ del ministro Fedeli, ed il post elezioni: “Possono esserci degli step come per le unioni civili, ma scrivere queste cose pensando ai bambini ed alla scuola è follia oltre che ignoranza, il rispetto è altra cosa – tuona Marescotti -. Penso con preoccupazione ad un 6 marzo dove questo paese decida di fare passi molto indietro”.

Sul finale un divertente siparietto tra Romani e Zampa. “Alle persone Lgbti che intendono votare Pd a Ferrara è andata molto bene con Sandra Zampa, non altrettanto si può dire in altri collegi dell’Emilia Romagna” ironizza Romani a cui ribatte subito la deputata Pd: “So cosa vuoi dire ma un passo dopo l’altro, è molto faticoso, ma arrivarci più numerosi è una cosa migliore. È necessario un grande intervento culturale”.

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