di Giuseppe Malatesta

Goro – Codigoro – Lagosanto. Tour elettorale bagnato nel basso ferrarese, quello del candidato dem Dario Franceschini, che nel primo pomeriggio di ieri ha parlato ad una trentina di cittadini presenti al teatro Rolando Ricci di Goro per poi imboccare una statale Romea al limite del praticabile tra dissesto e pioggia per raggiungere e visitare lo stabilimento di Conserve Italia a Pomposa. Ultima tappa quella laghese, dove si è improvvisato un tour nelle attività commerciali del centro in mancanza di piazze gremite a cui rivolgersi.

“Sono molto legato a questo territorio dalle immense potenzialità, che avrà altre possibilità nuove quarant’anni dopo la svolta della vongola” dice il ministro da Goro, affiancato dal segretario comunale Pd Nickolas Bellotti, dal sindaco Diego Viviani e da Luigi Vitellio. “So che di turismo si parla da anni, ma siamo realmente di fronte ad un momento di forte crescita e cambiamento nel settore”. Dal piano strategico del turismo, “basato sui pilastri di un’Italia museo diffuso e della sostenibilità”, ai progetti legati alla E55, Franceschini ribadisce quanto già detto nelle numerose tappe in giro per la provincia.

Non nuove nemmeno le considerazioni su voto e avversari al voto. “Non disperdete il voto su liste minori – insegna Franceschini -, lo dico senza nessun astio, perché ho sofferto la scissone nel partito: votare LeU, le cui strade non è escluso possano rincontrarsi, significa fare un regalo alla destra e al Movimento 5 Stelle. Chiamatelo pure voto utile, ma alla gente bisogna spiegarlo. Sarebbe paradossale che un voto dato alla formazione più a sinistra di tutte favorisca le forze opposte”. E per chiudere, un consiglio finale agli elettori ‘dal naso turato’: “Si può fare anche la croce sul nome, lasciando perdere i simboli”.

Incondizionato il sostegno del giovane segretario locale Bellotti, che parla di “campagna elettorale più brutta della storia repubblicana, per via di un clima d’odio senza precedenti. Siamo gli unici dagli ideali fermi, sicuri e lungimiranti – afferma –, le soluzioni ai problemi non potranno certo venire da forze di destra con rigurgiti di fascismo o dal M5S, un salto nell’ignoto. Goro ha superato l’isolamento e la povertà grazie a governi di centrosinistra, alla forza e all’impegno anche politico della nostra gente. Votiamo consapevoli della nostra storia”.

Dalla voce del primo cittadino Viviani provengono invece i bisogni della comunità. “A me tocca un ruolo più veniale di quello dei segretari. Ad un ministro che si è distinto e c’è sempre stato per noi, chiedo di aiutare la nostra economia con uno sforzo ancora maggiore di quello già compiuto: la nostra laguna ha bisogno di dragaggio risolutore. Anche i temi più cari a Franceschini ci toccano da vicino: il turismo incide sull’economia della vongola verace, più direttamente sul nostro ruolo nel Parco del Delta del Po”. Infine Viviani coglie l’occasione per illustrare i progetti futuri: l’intenzione di candidare ad un bando di recupero la settecentesca Torre Palù e il completamento della ciclabile Destra Po fino al Faro di Goro, “uno dei punti nodali del territorio”.

Prima di proseguire il tour, spazio al segretario provinciale, poco tenero con gli avversari, dalla “Santanchè che vorrebbe aeroporti a Ferrara” al Movimento 5 Stelle “che perde per strada i candidati, tra massoneria, sospensioni e autosospensioni: non vorrei essere nei panni dei loro elettori, non capiranno chi possono eleggere”. Per Vitellio il problema sono le “promesse roboanti, irrispettose per gli elettori, una presa in giro. Noi abbiamo scelto una campagna elettorale differente: poche promesse ma realizzabili”.

“Per queste comunità – conclude – si sono fatte cose eccezionali grazie alle persone giuste al posto giusto, ad una filiera sicura fino a Roma. Non perdiamo questa opportunità, tra l’immobilismo delle destre e l’arretratismo del M5S scegliete gli unici che possono dare un futuro ai nostri figli. A chi oltre al simbolo ci mette la faccia, quella di un candidato che per il territorio ha fatto tanto”.

Già in uscita da Goro e ancor di più sotto la pioggia a Lagosanto, Franceschini confessa un pensiero che lo tormenta: l’eventuale maltempo per il 4 marzo. “Potrebbe scoraggiare la gente nell’andare alle urne. Ma speriamo nevichi nei territori della Lega”.