Politica
21 Febbraio 2018
Il tour elettorale leghista è arrivato nella frazione. La candidata del Carroccio: "“Razzismo è creare false aspettative"

Tomasi (Ln) si presenta a Cocomaro: “Qui sono a casa mia”

di Redazione | 3 min

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“Razzismo è creare false aspettative in coloro che arrivano nel nostro Pese giocando, in questo modo, con la dignità di migliaia di esseri umani che finiscono puntualmente nel racket del narcotraffico e della prostituzione”. Alza i toni del dibattito Maura Tomasi, la candidata della Lega alla Camera nel collegio uninominale di Ferrara. Il tour leghista martedì sera ha toccato la periferia a sud-est della città, riunendo i simpatizzanti per un aperitivo elettorale al bar ‘Il Capitano’ di Cocomaro di Cona.

Nel mirino del Carroccio ovviamente ci finiscono i democratici e la loro amministrazione delle tante piccole frazioni di Ferrara. Il tema che ha tenuto banco maggiormente tra i partecipanti è stata la precaria situazione venutasi a creare con la chiusura del Ponte Bailey che collega Cocomaro di Cona a Cocomaro di Focomorto. “Ad oggi la situazione è insostenibile per chi vive in queste due frazioni da sempre molto unite ma ora separate per le lungaggini per il ripristino del ponte- ricorda Nicola ‘Naomo’ Lodi-. I tempi saranno lunghi poiché l’amministrazione ha deciso di restaurare il ponte per poi riposizionarlo dove era con una spesa di 250mila euro, una vera perdita di tempo, in molto meno i cittadini potevano avere un ponte nuovo. Il fatto che la Lega venga qui a Cocomaro da fastidio al Pd se tale Enrico Vincenzi attraverso un post sui social mi ha democraticamente consigliato ‘sta a cà da ti”.

Per niente intimorita dal ‘sta a cà da ti’ via social è parsa Maura Tomasi che, anzi, ha sciorinato i punti focali del suo possibile futuro impegno da parlamentare. “Io qui sono a casa mia, sono cittadina italiana e sono ferrarese. Oggi siamo profughi a casa nostra e mi fa tristezza girare per le nostre grandi città e vedere anziani costretti a rovistare tra la spazzatura perché non riescono a farcela, mentre migliaia di ragazzi portati qui con false credenze da paesi in cui non c’è la guerra, come il Niger e il Senegal, sono avvantaggiati nelle assegnazioni degli alloggi popolari e negli asili e ricevono sussidi senza avere alcuna prospettiva per il futuro se non il loro sfruttamento per fini poco leciti- sottolinea la candidata del Carroccio-. Non ho paura di essere tacciata come razzista, perché non lo sono, il diritto di rifugio politico e umanitario è sacrosanto per tutti quando è reale”.

Ripone grandi speranze nel voto del 4 marzo anche Alan Fabbri che arriva perfino a presagire un tracollo del Pd a Ferrara in previsione delle amministrative del 2019. “C’è una voglia crescente di cambiamento che viene dal basso per svegliare questa provincia dal torpore in cui è da ormai settant’anni. Un territorio governato dalle logiche di partito e da interessi economici che hanno portato al disastro causato dal Decreto ‘Salvabanche’- spiega il consigliere regionale-. Il voto delle politiche rappresenterà il tracollo del Pd, anche a Ferrara, in attesa di arrivare all’appuntamento del prossimo anno”.

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