Terre del Reno
20 Febbraio 2018
Le accuse vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale alla tentata violenza privata per aver impedito ai lavoratori di entrare in azienda

Picchetti alla Mirror, in cinque a processo

di Redazione | 1 min

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Il gip Carlo Negri del tribunale di Ferrara ha convalidato l'arresto e confermato la custodia cautelare in carcere dei due ferraresi che, nella serata di martedì 9 aprile, sono stati arrestati con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti dalla Polizia di Stato che li aveva sorpresi in flagranza con oltre un chilo di hashish in auto

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(archivio)

Sono in cinque a processo per il picchetto non autorizzato organizzato dai facchini alla Mirror di Sant’Agostino nel febbraio 2015. Le accuse nei loro confronti vanno dalla manifestazione non autorizzata alla resistenza a pubblico ufficiale, passando per la tentata violenza privata.

Si tratta di uno dei tanti procedimenti attivati nei confronti dei facchini e dei sindacalisti dei Cobas che nel periodo tra 2014 e 2015 riscaldarono il clima e il confronto con l’azienda per via del mancato accordo per il rinnovo del contratto d’appalto con la cooperativa Lk.

I fatti oggetto dell’udienza di lunedì mattina – in cui hanno iniziato a sfilare i primi testimoni della procura, due agenti della polizia – sono riferiti al picchetto del 12 febbraio 2015: non era autorizzato e gli scioperanti sono accusati anche di averi impedito ai lavoratori di entrare in azienda durante i cambi di turno, così come impedirono ad alcuni camion di entrare per caricare delle merci (per questo motivo la Mirror si è costituita parte civile). Ci furono anche dei tafferugli con la polizia intervenuta per tenere sotto controllo la situazione.

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