Spal
19 Febbraio 2018
Pagelle. Meret tiene a galla i suoi, Salamon in difficoltà assieme al centrocampo biancoazzurro

Le pagelle di Napoli-Spal

di Redazione | 3 min

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Spal, salvezza raggiunta tra i rimpianti

Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

(foto di Ciro de Luca)

di Andrea Mainardi 

Meret 7: Fa quello che può nell’occasione del gol di Allan, bravo invece in almeno altre quattro occasioni quando viene chiamato in causa soprattutto da fuori area. Presente anche in diverse uscite sui calci piazzati partenopei.

Felipe 5.5: Nella triangolazione che porta al gol, viene preso colpevolmente in mezzo. Graziato dal VAR quando viene sovrastato di testa da Hamsik in occasione del raddoppio annullato al Napoli. Si arrangia come può ma l’intesa con Dramè è ancora in alto mare.

Vicari 5.5: Tanto a suo agio quando ci sono possenti centravanti da marcare quanto in difficoltà se di fronte si trova attaccanti atipici come Mertens oggi. Il belga cerca di portarlo continuamente fuori dall’area con i suoi movimenti, lui è bravo a non avventurarsi in maniera azzardata fuori dalla propria posizione ma spesso resta troppo schiacciato in area lasciando molto spazio ai centrocampisti avversari sulla trequarti.

Salamon 5: E’ vero che i suoi compagni aspettano spesso il pallone troppo sui piedi ma la sua fase di impostazione è tutt’altro che pulita. Avrà gli incubi a ripensare ad Insigne e Hamsik che, soprattutto nel primo tempo, lo mandano completamente fuori giri.

Dramè 5.5: Meno peggio di quello che sembra, considerando che è da poco in squadra gli avversari affrontati quest’oggi. Più a suo agio in fase di spinta che di ripiegamento dove spesso si arrangia come può, da una sua bella palla in profondità nasce l’unica vera occasione spallina della gara.

Costa (dal 61’) 5: Fa pochissimo rimanendo bloccato sulla propria corsia, lontano parente del Costa visto ad inizio anno.

Grassi 5: Partita speciale per lui, di proprietà del Napoli. Sovrastato per 90’ minuti da Allan, è tra i principali colpevoli del gol subito dalla Spal. Per il resto della partita si vede pochissimo, confermando l’involuzione che lo vede protagonista da diverse settimane. Peccato perché le poche volte che tocca palla difficilmente la butta via.

Viviani 5: Anche in questo caso non si vedono particolari segnali di ripresa. In fase di interdizione sembra non avere il passo per reggere questi ritmi, con la palla tra i piedi mai un guizzo o una giocata ad anticipare i tempi di gioco. Nel grigiore della sua partita è almeno l’unico a centrare la porta avversaria impegnando Reina ad una presa centrale

Schiattarella 5.5: Nel primo tempo Hamsik detta legge dalle sue parti superandolo sempre senza difficoltà. Cresce nella ripresa con un paio di strappi interessanti dialogando bene con Lazzari.

Lazzari 6.5: L’unico che, ad oggi, sembra avere quel qualcosa in più nella rosa della Spal. Si guadagna tante punizioni con le sue scorribande sulla fascia destra impegnando Mario Rui più volte. Purtroppo non riesce a mettere in area cross pericolosi ma fa intravedere cose buone anche accentrandosi in mezzo al campo.

Kurtic 5: Trequartista per necessità più che altro perché è evidente che in quel ruolo non si trovi a suo agio. Spesso diventa un centrocampista aggiunto ma crea più confusione che altro, non riuscendo mai a dare una mano ad Antenucci. Migliora quando la Spal passa a due punte ma niente che lo salvi da un’altra insufficienza

Antenucci 6: Vederlo correre per il campo alla ricerca di un qualunque pallone giocabile fa stringere il cuore. Una delle poche volte che riesce a sganciarsi bene in fase offensiva, crea per se e per i compagni portando Viviani al tiro durante il primo tempo. Solita prestazione generosa che meriterebbe tutt’altro supporto da chi scende in campo assieme a lui.

Floccari (dal 76’) 5.5: Entra per assaltare il fortino napoletano ma, a parte un paio di duelli aerei vinti, non incide sull’economia della partita.

Paloschi (dall’ 82’) s.v

Semplici 6: Più che mai sulla graticola, rischiava oggi la più classica delle imbarcate ritrovandosi invece con un solo gol subito al passivo. La squadra è ancora più che convalescente ma lui non perde la bussola gestendo la partita nella maniera più logica. Sarebbe stato ingeneroso chiedere di più di quanto visto oggi al San Paolo.

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