Politica
19 Febbraio 2018
I pentastellati contro le esternazioni di Tagliani: "Non si vive tranquilli e la sicurezza non è garantita"

Zona Gad, M5S: “Il sindaco smentisce Franceschini”

di Redazione | 3 min

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“Non è affatto necessario un delitto efferato per poter affermare che in Gad non si vive più tranquilli e i diritti dei residenti alla sicurezza sono fortemente limitati, sia per persone anziane che per le famiglie con bambini e minori, che hanno testimoniato un cambiamento radicale del quartiere (in peggio)”.

Il ‘ridimensionamento’ della Gad da parte del sindaco Tiziano Tagliani – secondo cui gli episodi di criminalità in quel quartiere rappresentano un “problema che non è di natura criminale o di pubblica sicurezza, se non in maniera molto modesta” – fa aizzare il Movimento 5 Stelle e i residenti che “assistono, impotenti, ad atti di natura criminale (spaccio, prostituzione, risse violente, furti in aree di proprietà privata…) e vedono ridotta la loro pubblica sicurezza”.

“Ci vuole un bel coraggio da parte di Tagliani nel continuare a parlare di ‘percezioni’ relativamente alla situazione del quartiere – attaccano i pentastellati secondo cui le dichiarazioni del sindaco smentiscono il ministro Franceschini -. Se le criticità della Gad sono ancora frutto di percezioni, perché il suo candidato Franceschini ha deciso di inviarci l’esercito? Ha poca contezza della situazione reale e senso di comunità? È razzista anche lui allora? Perché una consigliera del Pd ha detto in consiglio comunale che preferisce vedere gli spacciatori di colore piuttosto che le camionette dell’esercito che provocherebbero ‘allarme sociale’?”.

“All’indomani dell’aggressione alla ragazza in piazza XXIV Maggio – ricorda il M5S – il sindaco si dichiarava “preoccupato” fino ad invocare l’azione “martellamento” chiedendone una durata “continuativa”. La camionetta dell’Esercito non fa la ronda né ad Aguscello né a Pontelangorino ma la fa in Gad. Questo
evidentemente confuta le affermazioni del sindaco che vuol ridurre gli abitanti del quartiere ad un gruppo di intolleranti compulsivi che “alzano barriere” psicologiche all’accoglienza e all’integrazione: l’arrivo dell’esercito e l’intensificarsi delle operazioni della Polizia sono il risultato di un crescente clima di
insicurezza in cui è precipitato il quartiere, zona in cui la pubblica amministrazione ha per troppo tempo ignorato le disperate segnalazioni dei cittadini e di cui ora non riesce più a ristabilire permanentemente la sicurezza”.

Stazione, Grattacielo, zona Belvedere e IV Novembre, Acquedotto sono “ampie aree dove permane illuminazione insufficiente, i cani antidroga recuperano stupefacenti nell’aiuole attorno alle scuole e nelle fessure dei muri, e lo spaccio, problema ignorato per troppo tempo, si è spinto fino al centro storico, tra lo sbigottimento dei negozianti e il fiorire di corsi di autodifesa un po’ in ogni palestra cittadina (in zona Gad in queste settimane ne sono attivi almeno quattro)”.

“I residenti in Gad (che secondo il nostro sindaco alzano barriere verso gli immigrati) hanno visto perdere il valore delle loro abitazioni di almeno un 40%. Pare addirittura che nei pressi del Grattacielo e in piazza Castellina non siano neanche più ipotecabili – proseguono i grillini -. La perdita di valore in quelle zone è tale che nemmeno le banche ci vogliono mettere mano. Chissà perché? Vorremmo tanto che l’avvocato Tagliani lo spiegasse agli insensibili e poco accoglienti residenti. Vuoi vedere che le “percezioni” fanno abbassare il prezzo del mattone?”.

Ecco perché “i cittadini respingono le accuse al mittente ricordandogli che il degrado del fu quartiere Giardino e le forti perdite economiche subite dalle loro case non sono colpa loro ma di una amministrazione che non ha saputo evitare (complice una dissennata politica migratoria a livello nazionale) la ghettizzazione dello stesso e il dilagare di spaccio, prostituzione, vendita illegale di alcolici e della mafia nigeriana – chiosa il M5S -. Il sindaco qui non si fa vedere e tutta la sinistra finge di ignorare un grido assordante che il 4 marzo esploderà dalle urne”.

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