di Simone Pesci
In periodo di elezioni anche i sindacati si adeguano. I prossimi 17, 18 e 19 aprile, infatti, milioni di lavoratori del pubblico impiego saranno chiamati ad eleggere, in tutta Italia, le proprie rappresentanze sindacali unitarie. Le Rsu che dovranno essere elette sul territorio ferrarese saranno 151 per quanto riguarda la funzione sociale, 57 nell’ambito della sanità e 56 per le funzioni centrali, per un totale di 264 rappresentanze.
Un numero in calo rispetto al 2015, quando in tempo di elezioni per Ferrara e provincia c’erano a disposizione 315 posti vacanti. La spiegazione è semplice, e la fornisce Natale Vitali, Fp-Cgil: “I seggi da eleggere sono determinati dai numeri dei dipendenti. Significa, quindi, che dal 2015 a oggi sono andati persi 1000 posti di lavoro nella nostra provincia. Un milione, invece, quelli andati in fumo in Italia dal 2012, per il mancato turnover o per i non rinnovi dei contratti a termine”.
Vitali, inoltre, auspica una forte partecipazione – “nel 2015 votarono l’82,5% degli aventi diritto, in quello che è il momento democratico maggiore, secondo solo alle elezioni politiche” – per due motivi: “Il voto è valido solamente se l’affluenza è del 50% +1; gli eletti faranno gli interessi dei lavoratori, tutti dovrebbero tenerne conto”.
L’importanza del voto viene sottolineata anche da Francesco Bertelli, Fp-Cgil, e Sabrina Cerini, Uil, perché “le Rsu in questi anni sono rimaste intonse, mentre le ore di permesso sindacale nelle aziende sono state drasticamente calate. In questo senso i lavoratori sono chiamati a dare un segnale”.
L’obiettivo che si pongono i sindacati è di battere di 2-3 punti l’affluenza del 2015, che significherebbe un 85% dei votanti. Cerini, però, è realista e non si fa illusioni. “Dobbiamo scontrarci – afferma – con le promesse non mantenute negli ultimi anni dalla pubblica amministrazione. I risultati, anche a Ferrara, sono stati insoddisfacenti e hanno creato disaffezione”.
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