Tresignana
12 Febbraio 2018
Il vicesindaco di Tresigallo Perelli: “Scorretto affermare mezze verità”

“Dal Comitato del no informazioni errate e fuorvianti sulla fusione”

di Redazione | 4 min

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Mirko Perelli

Prosegue la battaglia tra sostenitori del sì e del no al referendum sulla fusione tra Tresigallo e Formignana. Dopo le forti critiche espresse dal comitato, interviene il vicesindaco di Tresgiallo Mirko Perelli che ne smonta le affermazioni.

“Ultimamente, specialmente sulla fusione, leggo cose molte inesattezze – afferma Perelli -. Mi riferisco al nuovo confuso, errato e fuorviante insieme di informazioni che pedissequamente i sostenitori del No alla fusione fra Formignana e Tresigallo continuano a divulgare”. Per il vicesindaco è “scorretto nei confronti dei cittadini, affermare mezze verità, per non dire vere e proprie inesattezze, per tentare di plasmare il messaggio in maniera utile ai propri obiettivi.  Tutte le affermazioni fatte, se non completamente tendenziose, sono quantomeno profondamente inesatte”.

A partire dalle presunte ‘minacce’ che gli amministratori avrebbero fatto per il caso in cui la fusione non dovesse passare: “Nessuna minaccia mi risulta sia stata mai fatta dai sindaci di Formignana e Tresigallo. Hanno solo reso note situazioni suffragate da dati e leggi. L’incidenza del referendum popolare sulla fusione è importante e politicamente vincolante: i due sindaci hanno sempre dichiarato pubblicamente che di fronte alla vittoria del no si fermerebbero col processo, nel rispetto della volontà popolare”.

Capitolo tasse: “Anche in questo caso si è fatta (volutamente?) un po’ di confusione. I sindaci infatti hanno sempre dichiarato pubblicamente che uno dei possibili obiettivi della fusione, sarebbe una riduzione del prelievo fiscale, anche se entrambi hanno sostenuto sempre che, di fronte alla scelta fra uno sconto fiscale ed un piano di investimenti su nuove infrastrutture tecnologiche, la scelta sarebbe difficile ma comunque nell’ottica di programmare e investire per creare le condizioni che agevolino lo sviluppo”.

Chirimenti arrivano anche in merito ai contributi alla fusione, “prima previsti in circa 10 milioni di euro in 10 anni, attualmente sono stimati in 12 milioni di euro in 10 anni, quindi in aumento. I comuni già fusi (tipo a Fiscaglia) li ricevono regolarmente in due tranche. Ed arrivano al comune”.

Critiche anche sui bandi, “perché mi risulta che ci siano direttive regionali atte a riconoscere punteggi aggiuntivi nell’assegnazione delle risorse ad unioni dei Comuni e fusioni, piuttosto che a singole realtà. Inoltre, giova ricordare che quasi tutti i bandi regionali che assegnano fondi, finanziano una parte del progetto e liquidano solo a rendicontazione. Obbligano cioè a prevedere una spesa di bilancio oggi non sempre sostenibile. Mi spiego meglio: se voglio costruire un campo sportivo che costa 100, ed il bando copre solo fino ad un massimo del 70% di spesa, significa che per poter partecipare io devo avere a bilancio 30. Spesso oggi i piccoli comuni perdono le opportunità offerte dai bandi proprio perché non hanno la capacità finanziaria per prevedere questi investimenti. Con le risorse provenienti dalla Fusione queste problematiche si ridurrebbero di un bel po’”.

Al comitato che asseriva una possibile scomparsa di servizi, Perelli ribatte con un esempio rivolto al futuro: “Oggi, se un tresigallese deve fare la carta d’identità, può farla solo all’anagrafe del Comune di Tresigallo, dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 13:30. E se lavora? Deve prendersi un giorno, un permesso o aspettare di essere in ferie. Stessa cosa per ufficio dei servizi sociali, ufficio tributi, ufficio tecnico, contratti, eccetera eccetera. Con la fusione, grazie alla riorganizzazione, è molto plausibile che gli stessi adempimenti il cittadino potrà farli indifferentemente a Tresigallo o a Formignana è indifferentemente di mattina o di pomeriggio. Vi pare un disservizio? A me no”.

Ultimo punto è quello della Legge Realacci, la 158/2017. “Secondo gli opinionisti del no, tale legge andrebbe in senso opposto alla fusione, cioè favorirebbe solo i paesi sotto i 5000 abitanti con una serie di incentivi idonei a combatterne lo spopolamento, a favorirne il recupero dei centri storici ed a migliorarne le infrastrutture tecnologiche – osserva Perelli -. Bene è parzialmente inesatto. Basta leggere l’articolo 2 della legge per capire che anche le fusioni fra paesi che prima della fusione erano sotto i 5000 abitanti (è esattamente il nostro caso), godranno dei medesimi incentivi”.

“Ora, rivolgo solo una preghiera ai cittadini di Tresigallo e Formignana: partecipate agli incontri ed informatevi – conclude il vicesindaco -. Ma non fermatevi alle informazioni che vi danno per spot. Approfondite. È l’unico modo per costruirvi un libero convincimento”.

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