Politica
9 Febbraio 2018
Oligert Osmani: "Siamo cittadini ferraresi, vogliamo risolvere i problemi della città. Ora il voto"

“Il Consiglio delle comunità straniere è il secondo Consiglio comunale della città”

di Redazione | 2 min

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“A Ferrara esistono due consigli comunali, il secondo è il vostro”. La consigliera del Gruppo Misto Deanna Marescotti non ha dubbi, nel definire il Consiglio delle comunità straniere il secondo Consiglio comunale della città, e che “riterrei opportuno potessero incontrarsi entrambi quando la politica cittadina si riunisce per decidere questioni importanti come la gestione della raccolta rifiuti, il regolamento di polizia, ma anche su scuola ed educazione”.

L’affermazione di Marescotti è giunta al termine della presentazione dell’attività del Consiglio delle comunità straniere durante il triennio 2015-2017. Un Consiglio che, come ricorda l’assessore ai Servizi alla persona Chiara Sapigni, mette “insieme gente di tante associazioni che hanno obiettivi comuni ma stili di vita diversi”, e che “ha fatto tanto in questi 3 anni, riunendosi, parlando, e facendo tanti progetti, ad esempio quello della raccolta rifiuti”.

A fare il bilancio dei tre anni di attività ci pensa Oligert Osmani, dell’associazione cittadini del mondo, che parte dal presupposto che “siamo tutti cittadini ferraresi”, per il fatto che “lo scopo nostro era costruire un dialogo atto a rendere più vivibile e gestire al meglio le problematiche di Ferrara”. Osmani, albanese di origine, vive in città da 27 anni e si è fatto più di un’idea: “Bisogna lavorare per unire le cose. A mio avviso bisognerebbe investire tempo e risorse umane nella scuola, perché la conoscenza reciproca permetterà ai ragazzi di seconda generazione di vivere in modo più sentito l’essere ferraresi”. “Il culmine – prosegue – sarebbe avere la possibilità di dare il voto a chi partecipa alla vita attiva ed economia della città, perché è la massima espressione di partecipazione”.

Osmani parla anche di come è cambiata la società: “Dieci anni fa ci si chiedeva come sarebbe stata la società multietnica. Il fatto è che lo siamo da sempre, in Italia ci si lamenta di più di quello che effettivamente è il problema da affrontare. La spinta mediatica negli anni è diventata eccessiva, i problemi ci sono e siamo i primi a volerli risolvere, ma come li racconti cambiano le conseguenze. Bisognerebbe essere più positivi”.

Incalzata da Claudio Fochi, M5S, Stela Chelaru di Anolf tocca il tema dell’occupazione, partendo dal fatto che “è inutile far entrare flussi migratori quando il tasso di disoccupazione qui è così alto”. Il mercato del lavoro “infatti non riesce a rispettare le richieste e i progetti”. Chelaru spiega anche che “ci sono tante imprese straniere, soprattutto in edilizia dove si fa fatica a trovare manovalanza”, e tanti lavoratori extracomunitari “nella pesca e in agricoltura, dove sono il 90% perché gli italiani non vogliono spaccarsi la schiena per 5 euro all’ora”.

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