Politica
7 Febbraio 2018
Dolcetti a Bper: “Nell'euro con cui ha acquistato la Cassa di Ferrara c'è l'anima ed il sudore di tanti ferraresi"

Carife. Paglia (Leu): “Bail in grande errore di Renzi, catastrofe per il Paese”

di Redazione | 4 min

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di Mattia Vallieri

Consigli di amministrazione competenti e privi di qualunque conflitto d’interesse, aumento delle pene e cancellazione della prescrizione per i reati finanziari in quanto “per loro natura vengono scoperti quando il casino è già esploso”e l’istituzione di un nuovo reato di danno bancario. Sono queste le principali proposte di Liberi e Uguali sul tema bancario, esposte nell’incontro pubblico ‘Banche e tutela dei risparmiatori. Cambiare rotta’, dal deputato Giovanni Paglia e dal candidato e azzerato Carife Alberto Dolcetti.

“Il bail in è stato il più grande errore di Renzi e del Pd, una catastrofe per il paese che ha innescato una profonda sfiducia nel paese” tuona Paglia, sostenendo che, in questo modo, “sono stati colpiti i cittadini nell’unica salvaguardia che gli era rimasta: il risparmio. È stato un disastro complessivo che non si è fermato lì ed infatti alle 4 banche sono seguite le 2 venete e la crisi di Mps”. Secondo il tesoriere di Sinistra Italiana “i 4 istituti non erano tutti nella stessa condizione ed in Carife c’era la possibilità di intervenire in modo diverso. Anche Nicastro ha ammesso che il commissariamento è stata la tomba delle 4 banche”.

Non è mancato un cenno a quanto emerso clamorosamente in commissione banche, di cui Paglia era membro, con il Fondo Interbancario pronto per il salvataggio il 26 novembre, 4 giorni dopo la risoluzione del governo. Su questo punto il deputato ravennate attacca a testa bassa: “Da metà del 2014 il governo ha iniziato questo balletto folle con la Commissione Europea sulla possibilità di utilizzare il Fitd fino a quando non ha deciso di allinearsi alla direttiva del bail in. Se si fosse deciso prima di prevedere il passaggio del fondo da obbligatorio a facoltativo avremmo salvaguardato i risparmiatori. L’Italia non è sempre obbligata a seguire l’Ue, l’Europa di solita cerca il negoziato ed un governo non può adeguarsi alle direttive comunitarie se vanno contro l’interesse nazionale”. Secondo Paglia “c’è stata una sottovalutazione di quello che stava accadendo altrimenti non si spiega come tutti i parlamentari del Pd siano andati sui giornali locali ad esaltare quanto fatto. Questo significa solo la mancanza di consapevolezza di quello che si è fatto. Chi fa politica dovrebbe conoscere la realtà e capire la situazione straordinaria nella quale ci si trovava”. E ancora: “Per la prima volta da sempre – afferma il candidato di Leu – non si è azzerato il valore ma il titolo in quanto tale. Perfino chi ha investito in Parmalat o bond argentini alla lunga ha recuperato qualcosa. Io al fondo da 100 milioni di euro messo nella legge di bilancio non credo per niente, mi sembra una mossa elettorale”.

“Il diritto di risarcimento non si può limitare a certi paletti o parametri e gli obbligazionisti andrebbero risarciti al netto della rendita e questo si può fare anche domani togliendo gli aspetti burocratici” prosegue Paglia, mentre “per le azioni il problema è più serio dal punto di vista giuridico. Diverse sentenze hanno stabilito che la banca acquirente acquisisce anche la continuità dei rapporti e Bper dovrebbe rispondere prima degli altri. Vanno individuati strumenti più raffinati, come gli warrant, rispetto alla prova della truffa per il risarcimento visto che ci troviamo di fronte ad un evento eccezionale”. L’auspicio per il deputato di Leu è che “il prossimo parlamento sia più sensibile al tema del risparmio e che i nuovi siano più liberi ad ammettere gli errori dei vecchi. Negli anni precedenti si è deciso di scaricare il costo della crisi sugli ultimi”.

Prima del deputato Giovanni Paglia hanno preso la parola la candidata di Leu all’uninominale per la Camera Irene Bregola (“crediamo che vada recuperato un patto che si è rotto con la città ed il territorio, un patto che va riscritto responsabilizzando la banca che è subentrata e dando un ruolo ai risparmiatori”) e l’azzerato Alberto Dolcetti. È proprio Dolcetti, candidato nel listino proporzionale per Leu alla Camera, a sottolineare di “non essere sicuro di riuscire a mantenere equa distanza tra azzerati e partito: mi sento azzerato all’interno di Liberi e Uguali”.

“Non ho condiviso l’atteggiamento del partito di maggioranza, a cui ho sempre riservato il mio voto, ed ho accettato l’offerta di Leu perché si rifà a principi che sono anche i miei” dichiara ancora Dolcetti, ribadendo inoltre che la sua candidatura sarà “priva di condizionamenti e mi presenterò da indipendente portando avanti le richieste degli azzerati”. Bordate ancora verso il Partito Democratico ed una frecciatina, il candidato di Leu, la dedica al ministro Franceschini: “Abbiamo cercato di contattare i dirigenti del Pd, anche quelli che accusavano i ferraresi di essere speculatori, e l’aggancio è stato rifiutato da loro non da noi. Non perderemo una sola parola del ministro ferrarese rispetto agli impegni che ha assunto in campagna elettorale sulla questione dei risparmiatori”.
“Chi ha sbagliato deve pagare, siamo d’accordo, ma perché Banca d’Italia ha abbuonato 200 milioni di euro di danni agli amministratori?” domanda Dolcetti, ricordando in chiusura a Bper che “nell’euro con cui ha acquistato Carife c’è l’anima ed il sudore di tanti ferraresi: ascoltino il territorio”.

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