Economia e Lavoro
4 Febbraio 2018
Nel 2018 già 8 episodi verificatisi nel Ferrarese, quasi uno ogni 2 giorni. "È ora di smetterla di nascondersi dietro le fatalità, serve prevenzione"

La Cgil suona la campanella d’allarme: “Infortuni sul lavoro in crescita”

di Redazione | 2 min

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La Cgil suona la campanella d’allarme sulla tematica degli infortuni sul lavoro. Se nel 2017 il dato era in calo, nel primo mese del nuovo anno, sul territorio ferrarese, si sono già registrati 8 infortuni. Praticamente uno ogni due giorni, perché “stiamo parlando di 20 giorni lavorativi” informa Maria Lisa Cavallini, coordinatore Rlst Cgil Ferrara. Un trend in crescita, anche a livello nazionale.

Cavallini, nell’analizzare la situazione, chiede che tutti i soggetti “inizino a prendersi le loro responsabilità”, perché è ora “di smetterla di nascondersi dietro alle fatalità”. “Occorre un’inversione di rotta – prosegue -. Quando si vuole risparmiare e si taglia sulla vigilanza, questo si ripercuote sulla salute del lavoratore”.

L’inversione auspicata da Cavallini è già arrivata da Cgil, Cisl e Uil che, lo scorso 19 gennaio, hanno firmato un documento unitario che si pone come obiettivo quello di intraprendere un percorso per la salute e per la sicurezza sul lavoro. Un vero e proprio vademecum, che indica priorità d’azione e di prevenzione.

“Le aziende non fanno prevenzione perché non la vedono come un elemento di competitività, come invece dovrebbe essere” spiega Riccardo Grazzi, segreteria Camera del lavoro. Egemonia, è il concetto chiave alla base del pensiero dello stesso Grazzi, perché “occorre egemonizzare culturalmente il tema della salute sui luoghi di lavoro”, al fine di “allargare i soggetti interlocutori per discutere gli ambiti di intervento, che non possono prescindere da una visione generale di sviluppo, crescita e qualità del sistema produttivo”.

Ideali che inducono il segretario a dare uno sguardo generale sul lavoro. “La crescita in Emilia Romagna c’è – riferisce -, ma è caratterizzata da forti disuguaglianze, quindi non c’è progresso. Aumentano gli occupati ma non la quantità del lavoro. In Regione si registra un +32% dei contratti a termine dei part-time. Indovinate in che posizione si trova a Ferrara nelle graduatorie sulla crescita…”. Tristemente ultima.

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