di Martin Miraglia
Un sondaggio interno del centrodestra per l’Emilia Romagna sta circolando da qualche giorno sulle scrivanie dei disegnatori dei collegi dei partiti e dei designatori delle candidature del centrodestra, e a loro offrono qualche timido sorriso.
Il sondaggio, ottenuto in via esclusiva da Estense.com, si riferisce alla circoscrizione Emilia-Romagna. Si riferisce, come citato nell’intestazione, a gennaio 2018, anche se non sono noti né l’ampiezza campione degli intervistati né il margine di errore — che però per i sondaggi politici si attesta solitamente attorno al 3 percento — e nella pagine non vi sono riferimenti all’istituto demoscopico che l’avrebbe condotto.
“Rilevazione scientifico-statistica basata su dichiarazioni anonime”, dice il piè di pagina, mentre fonti in possesso dei dati farebbero ricondurre l’indagine a Euromedia Research, l’azienda demoscopica di Alessandra Ghisleri, la sondaggista di fiducia di Berlusconi e quindi del centrodestra.
Partendo da questo non è impossibile immaginare una certa ‘benevolenza’ in termini di leggera sovrarappresentazione dei partiti del centrodestra, che di solito avvengono nel momento in cui vanno a ‘pesare’ le quote dei rispondenti all’indagine per renderla il più rappresentativa possibile della popolazione residente e che solitamente ammontano a qualche decimale.
Il documento rimane comunque importante essendo il punto di partenza del centrodestra nella sua campagna elettorale.
In primo luogo, il documento stima un’affluenza al voto in una forchetta che va dal 66.5 al 70.5 percento, e indica una percentuale aggregata di indecisi ed astenuti del 32.7% dei rispondenti.
Nel documento si profila una leggera preponderanza della coalizione sul centrodestra su quella del centrosinistra, questione però di poco: appena un punto e mezzo, abbastanza per essere ampiamente all’interno del margine di errore e non essere quindi conclusivo, ma profilando comunque un grattacapo per il Pd in primis che dovrà fronteggiare una lotta all’ultimo voto.
Il centrodestra viene dato al 34%, grazie al 10.8% di Forza Italia, il 16.9% della Lega Nord, il 4.2% di Fratelli d’Italia e, a seguire, lo 0.7% di Noi con l’Italia, lo 0.6% della lista ‘Rinascimento’ di Vittorio Sgarbi, il mezzo punto del Partito Animalista, lo 0.4% del partito dei Pensionati e un decimo di punto a testa dell’Udeur di Mastella e Rotondi e di ‘Energie per l’Italia’.
Il centrosinistra segue di poco: la coalizione fa segnare il 32.5% trainata dal Partito Democratico, maggior partito dell’Emilia secondo il sondaggio, che arriva al 29% secco. Segue l’1.8% della Civica Popolare della Lorenzin, l’1.2% di +Europa e il mezzo punto di ‘Insieme’, lista che raggruppa PSI, Green Italia, Verdi Europei e Area Civica.
Fuori dalle coalizioni fa la sua parte del leone il Movimento 5 Stelle, che raggiunge il 24.1%, mentre Liberi e Uguali — la lista capitanata da Grasso — arriva a toccare il 9.2%.
In fondo, isolati nella classifica, fa capolino Casapound che raggiunge lo 0.1%, lo stesso risultato delle liste minori raggruppate sotto la voce ‘Altre liste’.
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