Spettacoli
21 Gennaio 2018
Tutto esaurito al Teatro comunale di Occhiobello per lo spettacolo di Serena Dandini

Serendipity. Ricordi di una ragazza ‘difettosa’

di Redazione | 3 min

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Ricomincia dal tutto esaurito per un celeberrimo nome della televisione italiana – e non solo – la stagione del teatro comunale di Occhiobello: Serena Dandini arrivata sulle rive del Po venerdì sera con il suo reading “Serendipity memorie di una donna difettosa”.

Per quasi due ore il pubblico si diverte assistendo a un collage di racconto personale, riflessioni semiserie sull’attualità e satira di costume presentato con leggerezza, maestria ed eleganza, tratti distintivi della conduttrice, istrionica protagonista di questo one (wo)man show.

“Dire reading, oggi, è elegante e raffinato. Io invece faccio questo reading perché non ricordo un tubo: ho attivato il cervello in modalità autodifesa, che resetta cose più o meno di minore importanza”. Serena Dandini è spalleggiata in questo happening sgangherato e surreale dalla bravissima Germana Pasquero e dal giovane dj Dmitri Cebotari, i cui interventi musicali – che strizzano l’occhio sia alla sua generazione sia a quella delle due signore in scena – segnano la fine di un capitolo e l’inizio del successivo dello spettacolo.

Il racconto si snoda tra ricordi della Dandini, come quello del suo primo concerto appena adolescente, quando ha sognato di sposare Mick Jagger, e le sue difficoltà di relazionarsi con le nuove tecnologie e con l’uso dei nuovi cibernetici modi di comunicare. Protagoniste sempre le donne. Apprezzabile e intelligente l’ironia sugli stereotipi di genere, i difetti ben visibili che ogni donna porta con sé come un marchio di fabbrica “fin da quando viene messo il fiocco rosa sulla culla”: il tormento dell’invecchiamento, le labbra a canotto e le guance gonfie come un palloncino, l’attitudine pubblica o privata dell’ansia da prestazione, l’azzeramento dell’autostima femminile, la borsa femminile da cui è possibile estrarre qualunque cosa di inutile e il mito pubblicitario della perdita di continui fluidi corporali ogni giorno del mese.

La narrazione è interrotta dalle divertentissime incursioni di Germana Fornero Leosini.

Esilarante il paragone fra amore e lavoro: “quello fisso è monotono, meglio provare quello occasionale e stagionale” e la conseguente illustrazione da parte dell’ex ministra delle varie posizioni lavorative che i lavoratori italiani si troveranno malauguratamente ad assumere: “La posizione 69, quella della nuova età pensionabile; la posizione dimissionario, dove pare ti conteggino tutti i contributi, o la posizione da 90, quella della paura di perdere il proprio posto di lavoro”. La carrellata si conclude con il nuovo ritrovato della posizione ritardante per lui e stimolante per lei, nel trattenersi ancora per qualche anno sul luogo di lavoro.

C’è spazio anche per i riferimenti politici: da Poletti “con il suo faccione da voucher” fino alle prossime elezioni, con una campagna elettorale che ha già sfinito ancora prima di iniziare e il dilemma di chi votare, “Lorenzin con il suo fiore petaloso” o “Grasso con il suo Liberi e belli, ah non pardon, uguali”. E poi, dopo uno spassoso intermezzo ‘antropologico’ che spiega il perché le donne vanno in bagno sempre in coppia specialmente in autogrill, da vera donna navigata dello spettacolo, Dandini coinvolge il pubblico chiedendo di inviare un sms con ciò che a ciascuno fa più tristezza nella propria vita quotidiana. Il teatro comunale di Occhiobello è sull’altra sponda del Po, ma il duo femminile sul palco rimane colpito da un sms ferrarese doc: “Mi fanno tristezza quelli che al ristorante fotografano i piatti prima di mangiarli. Mo’ ch’ fata roba: magna e tasi!”

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