Cronaca
21 Gennaio 2018
Assemblea dell'associazione dedicata agli azzerati: “Doveroso partecipare alle udienze, no a cause civili, costituitevi nei processi penali"

Carife. Confconsumatori tira avanti: “Bper è responsabile per i risarcimenti”

di Redazione | 4 min

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“L’incontro di oggi è molto importante perché siamo l’unica associazione di consumatori di Ferrara che cerca di coinvolgere Bper quale responsabile di ultima istanza. Questa è una squadra che vuole raggiungere risultati concreti, avere a che fare con persone giuridiche concrete, che possano rispondere del risarcimento del danno”. È cominciata così, sabato mattina al centro sociale Acquedotto davanti a più di una cinquantina di persone, l’assemblea pubblica di Confconsumatori in favore degli azzerati Carife per tenerli al corrente delle ultima novità giudiziarie alle quale l’associazione intende rispondere per tutelare i propri assistiti.

“Partecipare alle cause non è un atto politico ma giudiziario”, spiega subito il presidente della sezione ferrarese dell’associazione dei consumatori Antonio Frascerra, il quale fa notare come sia “doveroso partecipare alle udienze perché la manna non viene dal cielo e nemmeno i risarcimenti. Sono state affittate delle sale e delle sedi a parte perché il pubblico ministero sostiene dei reati tra i quali la dissipazione del patrimonio per i quali ci aspetta che ci siano dei danneggiati e ci si aspetta che questi danneggiati poi partecipino. Vedere tante sedie vuote fa male, auspico una nuova adesione all’iniziativa che il giudice ha già intrapreso con il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per il processo che inizierà a giugno”.

Per quanto riguarda le strategie legali che intende utilizzare Confconsumatori chiama in causa anche gli obbligazionisti che non sono stati risarciti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e quelli che non hanno raggiunto il 20%: “Questi soggetti possono entrare nel processo penale costituendosi parte civile”, dice Frascerra. Poi, c’è tutta la questione su Bper e se questa sia responsabile per il danno cagionato dalla risoluzione di Carife dopo il suo acquisto della good bank.

La faccenda è quantomeno complicata, non tanto per via di contrapposte vedute giurisprudenziali quanto per via della mancanza degli atti di cessione della banca ferrarese a Bper, secretati e quindi sconosciuti al di fuori dei vertici di Bper e delle autorità di controllo: “Siamo consapevoli del fatto che la nostra istanza per chiedere il riconoscimento di Bper come responsabile di ultima istanza è stata giudicata infondata e quindi rigettata”, argomenta Frascerra, “ma lo stesso giorno il tribunale di Ferrara condannava Bper e quello successivo il tribunale di Milano ha emesso una sentenza le cui argomentazioni logico-giuridiche corrispondono alle nostre con la quale ha riconosciuto la legittimazione passiva di Ubi Banca. Siamo forti delle nostre argomentazioni che non sono più nostre supposizioni, siamo l’interlocutore naturale di Bper e loro ne sono consapevoli perché l’atto di cessione dall’ente ponte a Bper non è pubblico, perché secretato per superiori interessi di stabilità economica dello Stato. Bper è cosciente di quello che rischia, tanto più che successivamente a queste due vendite, quella a Ubi Banca e quella a Bper, il legislatore ha istituito una nuova norma che per motivi di tempo vale solamente per le banche venete che prevede il non passaggio della responsaibilità per controversie. Voi non siete passività, il cui trasferimento è bloccato dal decreto Salvabanche, voi siete delle responsaibilità per controversie e il decreto non blocca nessuna vostra pretesa. Abbiamo scoperto il tallone d’achille: al tempo della cessione a Bper la normativa non bloccava un subingresso nelle controversie giudiziarie. Noi partiamo dal dato che Bper è responsabile”.

“Ieri sera il presidente dell’Abi Patuelli”, conclude Frascerra, “parlava dell’etica dell’atività bancaria. Bper, se vuoi ricostrire la fiducia del terriorio allora incontriamoci, non ci si può nascondere e dire che in caso di sconfitta si farebbe valere la garanzia dell’ente ponte perché in quel caso si rientrerebbe negli aiuti di Stato e la Bce metterebbe fine a tutta l’operazione”.

Sulle cause in corso, il consiglio dato ai presenti è quello di “salvo eccezioni di costituirsi parte civile nel processo penale perché meno gravoso economicamente e in termini di tempo. Stiamo facendo anche cause civili a Bper ma i tempi sono più lunghi e sarete voi a dover provare che quei contratti erano nulli o annullabili. Per il momento non consigliamo l’avvio di cause civili in massa”.

Sul palco dei relatori poi c’è anche Giovanna Mazzoni, la ‘pasionaria’ degli azzerati, molto critica sull’incedere della vicenda: “Tutti si lamentano”, racconta, “che l’amministrazione della giustizia è stabile: sciatta come sempre. E noi qui dal 2015 abbiamo provato a protestare ed eravamo sempre i soliti quattro gatti, quello con la trombetta e quello col fischietto, anche se si sapeva che dietro a quei pochi ‘esagitati’ c’era una massa di persone che si sentiva defraudata, espropriata. Sono una persona molto pacifica ma a un certo punto mi sono trovata in questo turbinio di cose e ho inizato a seguire le manifestazioni”.

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