Ci saranno sei “saggi” che valuteranno una rosa di nomi per trovare il terzo uomo (o donna) del Pd. Si è tenuta ieri sera a Barco la direzione provinciale dei dem ferraresi. All’ordine del giorno le candidature da sottoporre al nazionale per le politiche di marzo.
Sul tavolo di lavoro l’ipotesi che sta creando diversi malumori: la candidatura del segretario Luigi Vitellio. Una candidatura spinta dal segretario regionale Calvano e guardata di buon occhio da Tagliani, ma contrastata dai sindaci del territorio e dai marattiniani.
L’unico punto comune è stato trovato nella volontà di sostenere al collegio uninominale per la Camera Dario Franceschini (sulla cui scelta ovviamente la segreteria locale non ha potere) e la deputata uscente Paola Boldrini, probabilmente al proporzionale per il Senato.
Il terzo nome sarà quello che correrà al proporzionale per la Camera e sarà l’unico, oltre ai primi due già blindati, ad avere possibilità di finire a Roma.
Ecco alllora che, in un periodo in cui le cariche disponibili si vanno sempre più assottigliando di numero, e con diversi mandati in scadenza, quel terzo posto acquista per molti una importanza vitale.
Vitellio, temendo a ragione una reazione veemente alla sua candidatura (che cadrebbe tra l’altro a un anno dalle amministrative che per Ferrara si presentano probabilmente come le più difficili di sempre), aveva convocato la sera prima della direzione i sindaci Pd per un confronto pre-direttivo. Sembra che il clima non gli fosse favorevole.
E lo scontento è tornato a manifestarsi anche ier sera. Con diversi esponenti del partito (Eric Zaghini, Andrea Marchi, Alessandro Talmelli, Wanda Cavecchia, Alberto Zanella) che hanno chiesto di superare l’impasse lanciando l’idea di una rosa di nomi che possa essere comprensiva anziché esclusiva. Un elenco dove far rientrare più ipotesi mettendo d’accordo da una parte le diverse anime del partito e dall’altra permenttendo una seppur rapida consultazione ai circoli del territorio.
Il segretario provinciale ha provato a giocare la carta della subalternità con Roma. Una rosa di nomi lascerebbe ulteriore margine di decisione alla direzione nazionale. Un nome secco ripagherebbe invece il partito locale in termini di “autodeterminazione”.
Nulla da fare. Il fronte del no si è compattato e ha spinto il segretario verso un compromesso. La soluzione è stata trovata nel consiglio dei saggi, che in questi giorni incontrerà sindaci e segretari comunali per capire quale nome può ottenere più consensi.
Quanto alla rosa dei nomi (i marattiniani ne vorrebbero 5 o 6), quelli probabili sono Luigi Marattin, Andrea Marchi, Barbara Paron e lo stesso Luigi Vitellio, che però rischierebbe di vedersi sorpassare in gradimento da più di un collega di partito.
La direzione tornerà a riunirsi martedì 23. Allora ci saranno pochissimi giorni per eventuali consultazioni nei circoli e conseguente approvazione di uno dei papabili candidati deputati.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com