Voghiera
19 Gennaio 2018
Dopo dieci anni il fondo è definitivamente catalogato e reso disponibile alla consultazione

La biblioteca di Voghiera in ricordo del professor Luciano Chiappini

di Redazione | 5 min

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Voghiera. Era il novembre del 1991 quando il Comune di Voghiera istituiva la Biblioteca Comunale, dotata inizialmente di circa 5.ooo volumi, con l’intenzione di portare avanti il carattere di specificità legata a storia e archeologia del proprio territorio, che dagli etruschi, ai romani e agli Estensi, è stato di eccezionale importanza per la storia ferrarese.

Quattro anni dopo, nel 1995, veniva inaugurata la sede definitiva della biblioteca all’interno del nuovo Centro Civico di Voghiera. In quell’occasione venne presentato il volume “Storia archeologica di Voghenza e del suo territorio” del professor Ottorino Bacilieri (edizioni Artstudio C). Il libro (224 pagine e 180 illustrazioni), primo di una serie di ‘quaderni’ varata dalla locale Associazione Cultura e Ambiente, presenta un completo escursus sulla storia degli importanti ritrovamenti archeologici del territorio voghentino.

Arriviamo al 20 gennaio 2008: nella ricorrenza del 48° anniversario della Istituzione del Comune di Voghiera, la Biblioteca Comunale veniva intitolata al professore Luciano Chiappini (1922-2002) eminente storico ferrarese. Alla presenza dell’allora sindaco Claudio Fioresi, del professor Ottorino Bacilieri e del dottor Giacomo Savioli, in rappresentanza della Ferrariae Decus, e alla presenza delle cinque figlie e della moglie Francesca Venturini, venne inaugurata la targa che appunto intitolava la struttura al professore.

In quell’occasione Savioli ricordava così la figura di Luciano Chiappini: “Nasce il 6 Febbraio del 1922; negli anni fondamentali per lo studio e la formazione di ogni giovane si trova immerso nelle tristi vicende della nostra storia nazionale, i cui traumi indubbiamente lo indirizzano a divenire un ‘uomo della pace’; la laurea in lettere gli aprirà la strada dell’insegnamento, che egli intende a ‘tutto campo’, come dovere di fornire conoscenze interdisciplinari finalizzate a traguardare ogni studente allo status di uomo-cittadino; l’impegno civico, ma dilatato verso più ampi confini, lo porta anche ad essere pubblico amministratore in vari Enti e Istituzioni, nella costante aspirazione di contribuire alla giustizia sociale; Presidente della Deputazione di Storia Patria per quasi un trentennio, dal 1971 al 1999 (…) . E’ proprio la ricerca storica che appaga a pieno la ‘Sehnsucht’ – direbbe un tedesco – di Luciano e che esalta i suoi talenti. Luciano si relaziona con i personaggi della storia, potenti e umili, così come farebbe ed ha fatto con i contemporanei, insinuando nel suo raccontare, piano, scorrevole e accattivante, mai formalmente erudito e paludato, l’indagine delle pulsioni umane dettate dalla cristiana pietas, come osserva Franco Cazzola. Il cristianesimo di Chiappini potrebbe chiamarsi ‘reale’, espressione di coerenza assoluta tra ideale, fede e prassi comportamentale, però scervo da integralismi, (…). Impulsi e vocazioni di tale natura hanno suggerito a Luciano l’iniziativa di fondare, negli anni ’60 il ‘Centro Studi Charles de Focault’ con sede nella sua casa di Ferrara, che divenne così il primo importante laboratorio cittadino di civile e costruttivo confronto tra gli esponenti più disponibili e non integralisti di contrapposte ideologie politiche. (…) Dalle considerazioni esposte e da molte altre che si potrebbero aggiungere per completezza, si arguisce che, più di ogni altro, l’impegno culturale doveva essere il vocato e privilegiato cammino della sua vita, che lo rivelerà come protagonista di primo piano della comunità ferrarese, e non solo, per almeno mezzo secolo. I suoi scritti, saggi, monografie, articoli e conferenze appartengono sincronicamente alla storiografia, alla didattica, alla letteratura, alla meditazione. E’ così per l’opera fondamentale, insuperata, ‘Gli Estensi’ del 1967, più volte ristampata e rimeditata con impegno costante per la riedizione del 2001, della quale Luciano disse che era il suo ‘canto del cigno’; però due mesi prima della sua dipartita, egli consegnò un testo, pubblicato postumo, per una Storia di Appignano, cittadina marchigiana ove egli aveva radici familiari (…). Quel saggio tradisce nel suo ampio respiro l’intenzione di aggiungere ambiziosi completamenti, purtroppo interrotti dalla malattia. (…) Analoga ‘Stimmung’ ammanta l’intero ‘ductus’ del suo saggio, in un volume del 1997, sulla storia della Chiesa di Ferrara nei secoli XV e XVI ed è parimenti spalmata con coerenza come fosse predisposta da un disegno, in verità impossibile da prevedere, in tutti i ‘Taccuini’ (quasi un miglialio), regolarmente e puntualmente pubblicati sul settimanale ‘La Voce di Ferrara’, tra il 1982 e il 2002, per i quali si rimanda alla monografiaa di Carlo Pagnoni. Anche dopo il 2002 Luciano Chiappini continua ad esserci vicino attraverso un complesso di ‘Festschriften’, pubblicazioni che perpetuano il suo pensiero o raccolgono studi in suo onore; (…). Tra dette pubblicazioni ricordiamo ‘L’Aquila Bianca’ della Deputazione di Storia Patria (2000), il Bollettino n. 20 della Ferrariae Decus (2003) e gli atti di un Convegno (2004) celebrato dall’Istituto Fratelli Navarra, ove Chiappini insegnò. (…) Auspico che Voghiera, che fu nella sua attenzione di storico (solo ne ‘Gli Estensi’ figura in una quindicina di pagine), riservi nella Biblioteca comunale, che con questa intitolazione può definirsi ‘sua’, almeno uno scaffale ove raccogliere gli scritti di Luciano Chiappini e quant’altro lo riguardi.”

L’auspicio di Savioli troverà importante completamento nel 2014 a seguito dell’acquisizione, da parte della biblioteca, di un importante fondo librario grazie alla donazione della famiglia Chiappini quale segno di riconoscenza verso il Comune di Voghiera. Si tratta della collezione completa della prima edizione della Bur (Biblioteca Universale Rizzoli) pubblicata dal 1949 al 1972, che Luciano Chiappini raccolse nel corso degli anni e tenne in bella mostra proprio di fronte alla sua scrivania. Iniziando dai “Promessi Sposi” nel gennaio 1949, la prima edizione dei Bur, tascabili della letteratura mondiale ad uscita settimanale, pubblicò ben 909 titoli dei maggiori scrittori del pianeta, tutti con la stessa grafica, la collana fu dichiarata “iniziativa di interesse mondiale” dall’Unesco.

A dieci anni esatti dalla intitolazione della Biblioteca Comunale al professor Chiappini, grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna assegnato al Polo Ufe per lo sviluppo dei servizi bibliotecari e attraverso la direzione della Biblioteca Ariostea rappresentata da Enrico Spinelli, il fondo Chiappini è definitivamente catalogato e reso disponibile alla consultazione.

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