Jolanda
14 Gennaio 2018
"Chi cerca di negare ai cittadini del Comune l'erogazione dei servizi pubblici essenziali sappia che sta giocando col fuoco"

Jolanda, Trombin attacca sindacati e Pd: “Vogliono farcela pagare”

di Redazione | 3 min

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Elisa Trombin

Jolanda di Savoia. All’attacco dei sindacati preoccupati per la sorte del servizi tornati in capo al Comune di Jolanda dopo l’uscita dall’Unione Terre e Fiumi, il sindaco Elisa Trombin risponde contrattaccando duramente gli stessi sindacati e, altrettanto aspramente, criticando il Pd provinciale.

Il nodo del contendere sta tutto nella sorte dei servizi affidati alla gestione dell’Unione dal 2009 e tornati al Comune di Jolanda: dai servizi sociali, il settore più delicato e complesso, alla polizia municipale, dallo sportello per le attività produttive e via dicendo. I sindacati Cgil, Cisl e Uil, per voce dei rispettivi segretari provinciali, si sono detti preoccupati e “indignati dall’assenza di contenuti dell’incontro”, quello recentemente avuto con la sindaca Trombin, “utili ad avere garanzie per il mantenimento del necessario livello di sicurezza sociale per la popolazione più fragile”, tanto che gli stessi sindacalisti hanno annunciato di voler valutare “lapossibilità di scrivere formalmente al prefetto”. Giudicate insufficienti, insomma, e “poco trasparenti”, le risposte fornite dalla prima cittadina di Jolanda.

La quale rispedisce al mittente le accuse: “Il comune di Jolanda di Savoia ha speso fino a ieri in Unione per i servizi pubblici essenziali una somma pari a quasi il doppio del loro effettivo costo su base annua. Stupisce il fatto che le organizzazioni sindacali non si siano mai preoccupate e non si preoccupino nemmeno oggi di questo, ma si preoccupano del fatto che Jolanda non sia più in Unione, dove a decidere la linea politica e strategica è il sindaco di Copparo, dipendente di Cidas nonché presidente della conferenza sociosanitaria e membro dei comitati dove si discute proprio dei servizi sociali provinciali”.

Per Elisa Trombin risulta singolare “come i Comuni targati Pd e rientranti sotto l’area di influenza del segretario provinciale Pd si siano rifiutati di collaborare con noi per l’erogazione dei servizi e tutto questo per penalizzarci nella scelta di essere usciti dall’Unione, perché, evidentemente, faceva comodo che Jolanda pagasse il doppio i servizi sulla cui qualità ed effettiva erogazione ci sarebbe poi tanto da dire”. Altrettanto singolare “che i sindacati non si siano mai preoccupati in passato proprio della qualità e del costo di quei servizi nonostante ripetute denunce da parte di cittadini apparse anche sui giornali, ma se ne accorgano solo e proprio oggi che non facciamo più parte dell’Unione”.

Per la sindaca di Jolanda risulterebbe ormai evidente “il fatto che la strategia del Pd provinciale è di voler privare i cittadini di Jolanda dei servizi oggi tornati al Comune e di non voler più pagarli il doppio del costo effettivo come accadeva prima. In ogni caso tranquillizzo i sindacati, perché alle autorità competenti mi sono già rivolta io e mi sto rivolgendo all’Anac di Cantone”. “Voglio tranquillizzare tutti i miei cittadini – conclude Elisa Trombin – che è stata fatta la scelta giusta anche se qualcuno vuole farcela pagare. E’ ora che si metta mano ai conti dell’Unione per comprendere il loro effettivo costo di gestione. Rassicuro i miei cittadini che continueranno ad avere i loro servizi e se continuera questa situazione di continui tentativi di sabotaggio sarò io per prima ad andare in Prefettura. Chi cerca di negare ai cittadini del Comune di Jolanda di Savoia l’erogazione dei servizi pubblici essenziali sappia che sta giocando col fuoco”.

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