Politica
12 Gennaio 2018
Il deputato pentastellato e il collega Crimi in città per parlare del programma programma sicurezza del Movimento

Sicurezza. Ferraresi (M5S): “A Ferrara zone della città dimenticate”

di Redazione | 4 min

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Razionalizzazione e aumento delle risorse a disposizione delle forze dell’ordine, certezza della pena e rieducazione del carcerato, sospensione della prescrizione con rinvio a giudizio, partecipazione dei cittadini sul tema sicurezza e riduzione delle zone grigie sulla questione della legittima difesa. Sono queste alcune delle proposte su giustizia e sicurezza presentate da Vito Crimi e Vittorio Ferraresi, rispettivamente senatore e deputato del Movimento 5 Stelle, di fronte ad una sala meeting dell’hotel Orologio piena.

È proprio il deputato di Finale Emilia ad introdurre la serata non risparmiando attacchi al sindaco Tagliani e alla Lega Nord: “Il tema della sicurezza va affrontato a più livelli e le proposte non possono essere affrontate con slogan come fa ad esempio la Lega Nord. Abbiamo bisogno di risposte concrete perché Ferrara è totalmente abbandonata a sé stessa tra degrado, criminalità e al fatto di lasciar perdere zone della città. La sicurezza deve riguardare qualsiasi punto della città. C’è chi strumentalizza sul fatto che, non essendoci sicurezza e giustizia nel paese, allora ce lo facciamo da soli: io non mi voglio arrendere al fatto che lo stato non garantisce un diritto”. E ancora: “Anche il comune può fare la sua parte sulla sicurezza urbana e il sindaco non deve dimenticarsi certi quartieri come è avvenuto a Ferrara – tuona Ferraresi -. Serve qualcuno che gestisca la regia in ambito di sicurezza e vogliamo dare una visione a Ferrara intervenendo sulle risorse e sull’organizzazione”.

“Si delinque perché non si hanno alternative, perché conviene e per passione vista la cultura della delinquenza in Italia con certi premier” prosegue il deputato grillino, sostenendo che “mancano più di 30 mila unità tra le forze dell’ordine e se la giustizia non funziona la risposta sarà lenta. Per questo motivo abbiamo processi lunghi”. Sempre sul tema giustizia Ferraresi ricorda il problema del “sovraffollamento delle carceri che è drammatico. Abbiamo più di 10 mila detenuti in eccesso e la polizia penitenziaria ha un vuoto di 9 mila unità. Dobbiamo fare in modo che le carceri siano efficienti, che ci sia certezza della pena e la rieducazione, perché la recidiva ci costa troppo. Le risposte del governo sono state invece i continui decreti di svuota carceri”.

Non è mancato un passaggio su due punti del programma del Movimento 5 Stelle che riguardano la sospensione della prescrizione con rinvio a giudizio dell’imputato (“su questo il Pd si è conformato con chi criticava fino a 5 o 6 anni fa”) e la legittima difesa (“alcuni partiti politici stanno facendo strumentalizzazione, con la nostra proposta si interviene togliendo il dubbio se una persona si può difendere”).

Si concentra sul binomio sicurezza-immigrazione l’intervento di Vito Crimi: “Non c’è connessione tra sicurezza e immigrazione come qualcuno vuole farci credere. Quando c’è disagio sociale è più facile ci sia tendenza a delinquere e l’immigrazione è un fenomeno che c’è sempre stato e che va governato e gestito. Quando c’è mala gestione, come nel caso dell’immigrazione e non solo per colpa dei governi italiani ma anche dell’Europa, si genera disagio e delinquenza”. Bordate anche contro il reato di clandestinità: “Gestiamo l’immigrazione con la pancia – afferma ancora Crimi –. Oggi esiste il concetto di reato di immigrazione clandestina che comporta processi e quindi spese per cui non ci sarà mai una pena in quanto la stessa non potrà mai essere applicata. Fino a che sei sotto processo non puoi essere espulso, sarebbe meglio gestire l’immigrazione con il foglio di via”.

“Ci piace usare la sicurezza partecipata, deve essere un bene collettivo, ogni soggetto deve fare la propria parte superando il concetto di piramide e dobbiamo denunciare ad esempio quando un delinquente come Renzi comunica con quell’altro delinquente di De Benedetti per fargli guadagnare 600 mila euro mentre i risparmiatori vengono tartassati” dichiara sorridendo tra gli applausi della sala il senatore pentastellato, ribadendo poi l’importanza di “aumentare e razionalizzare le risorse, non solo economiche, delle forze dell’ordine” e sottolineando come, a suo parere, il reddito di cittadinanza rappresenti “un tassello fondamentale per non delinquere perché supera uno dei motivi per cui si commette un reato che è la necessità”.

Il finale, con le domande del pubblico, è riservato alla Ue e alle ultime dichiarazioni del candidato premier Di Maio sul referendum sull’Euro: “Dobbiamo superare – conclude Crimi – il concetto dell’Europa delle banche e partire dal welfare, dal lavoro e dai diritti dei lavoratori. Io non ci voglio stare in una Europa basata solo sull’Euro. In questo momento, con l’indebolimento dell’asse franco-tedesco, l’Italia ha la possibilità di avere un ruolo più importante in Ue e per questo dobbiamo agire per fare quello per cui l’Europa è stata fondata”.

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