Jolanda
13 Gennaio 2018
Cgil, Cisl e Uil "indignati dall'assenza di risposte della Trombin". Si valuta l'intervento del prefetto

Jolanda, “nessuna gestione dei servizi dopo l’uscita dall’Unione”

di Redazione | 2 min

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Jolanda. “Siamo rimasti così indignati dall’assenza di contenuti dell’incontro, utili ad avere garanzie per il mantenimento del necessario livello di sicurezza sociale per la popolazione più fragile, che stiamo valutando la possibilità di scrivere formalmente al prefetto”. A chiamare in causa la prefettura sono Cristiano Zagatti (Cgil), Paolo Baiamonte (Cisl) e Massimo Zanirato (Uil) che nel pomeriggio di giovedì, insieme alle federazioni di categoria del pubblico impiego e delle federazioni dei pensionati dei tre sindacati territoriali, hanno incontrato la sindaca Elisa Trombin.

Un  confronto dettato “dalla forte preoccupazione per la sorte che avranno i servizi usciti dall’Unione Terre e fiumi e che dal 1° gennaio sono tornati in capo al Comune di Jolanda di Savoia”. Molti infatti erano i servizi affidati alla gestione dell’Unione dal 2009: dai servizi sociali, il settore più delicato e complesso, alla polizia municipale, dallo sportello per le attività produttive e via dicendo. 

“Cosa succederà ora – si domandano i sindacalisti -, quale modello organizzativo si adotterà, come verrà gestita la complessa macchina comunale, con quale personale si pensa di dare continuità a questi servizi essenziali per la cittadinanza? Come verrà garantita stabilità e qualità alle tante attività sociali, sociosanitarie e assistenziali?”. 

“Le richieste di chiarimento portate all’attenzione della prima cittadina di jolandina, ancora una volta, non hanno trovato risposte chiare, trasparenti e soprattutto convincenti sulle scelte che intende fare l’amministrazione comunale e sulla garanzia della qualità dei servizi – criticano Zagatti, Baiamonte e Zanirato -. Inaccettabile sotto diversi profili la determina 239 del 28-12-2017 con la quale il Comune assegna il servizio di assistente sociale per un anno a Cidas, per 30 ore la settimana. Cooperativa che eroga anche i servizi valutati necessari dalla propria dipendente: conflitto di interessi? A nostro avviso non si presenta solo un problema di qualità ma ben più grave che deve trovare le giuste verifiche dei soggetti preposti alla valutazione dei necessari profili di legittimità giuridica”.

“Ci è stata rappresentata – spiegano i referenti delle tre sigle sindacali – una gestione del “giorno per giorno”, di interventi basati sull’emergenza e di una possibile, futura valutazione dei risultati ottenuti, anziché la presentazione di una gestione pianificata e programmata sulla base di dati oggettivi e riscontrabili. La partecipazione e il coinvolgimento non lo si può solo rivendicare ma lo si deve praticare”.

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