di Giuseppe Malatesta
Fiscaglia. “Non ci fermeremo mai”: con tanto di hashtag il consigliere regionale Paolo Calvano festeggia l’ottenuta rimodulazione oraria del trasporto ferroviario sulla linea Codigoro – Ferrara, lo stesso che solo un paio di mesi fa risultava completamente inutile agli studenti pendolari di Fiscaglia e Ostellato, costretti a optare per un servizio autobus con importanti problemi di sovraffollamento.
“Stamattina insieme alla sindaco di Fiscaglia Sabina Mucchi – condivide Calvano su Facebook – siamo tornati sul treno che prendevamo da studenti, per verificare se il cambio orario funziona… e direi che ha funzionato: 150 ragazze e ragazzi, che prima in buona parte viaggiavano in pullman. E ora al lavoro per ottenere nuovi treni. #noncifermiamomai”.
E servirà effettivamente lavorare ancora per soddisfare le esigenze dei numerosi giovani utenti, alcuni dei quali si ritengono ancora insoddisfatti, a giudicare da quel che riferiscono in qualità di ‘portavoce’ alcune studentesse, salite a bordo insieme a Calvano e Mucchi. “Non è che abbiamo scelto il treno: siamo stati ‘costretti’ a sceglierlo, dato che Tper ha soppresso la fermata sulla Sp68, come pure il servizio auto-sostitutivo del treno, che partiva alle 6.46 dalla stazione di Migliarino e arrivava in stazione a Ferrara”.
L’importante era anche risolvere il temuto ‘effetto sardine’: “Il treno (proveniente da Codigoro, ndr) già a Migliarino era quasi pieno. Alcuni hanno scelto di scendere a Ostellato per prendere una coincidenza con una corriera che fa tutte le fermate in centro a Ferrara”.
Con il nuovo orario, infatti, “hanno previsto, a Ferrara, coincidenze con navette sia dalla fermata di via Boschetto che dalla stazione ferroviaria. Ma a questo punto, se il treno ritarda di qualche minuto, come è solito fare, noi studenti perdiamo le coincidenze e siamo costretti ad arrivare in ritardo a scuola”.
Ben vengano dunque convogli nuovi e più rapidi, ma allo stesso tempo “perfezionare orari e coincidenze potrebbe essere altrettanto utile per agevolare le nostre trasferte quotidiane, evitandoci l’arrivo a scuola in ritardo o, come si suol dire, ‘a pelo'”.
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