Lettere al Direttore
29 Dicembre 2017

Avvocati e un flagello chiamato Berlusconi

di Redazione | 3 min

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Correvano gli anni 2008-2011 e tale flagello, il Governo Berlusconi IV, si abbatté sui liberi professionisti, 120 mila per l’esattezza e 450 mila soci di società in una sciagurata campagna chiamata PoseidONE 2, con l’intento di recuperare contributi previdenziali evasi. Ma allo stesso tempo il flagello viene esteso ossia si procede all’iscrizione d’ufficio alla gestione separata operata dall’Inps nei confronti di tantissimi giovani avvocati, con conseguente richiesta agli stessi di contributi previdenziali dall’anno 2009 ad oggi.

Quelli che annoverano fior di professionisti ben remunerati, ma anche decine di migliaia di giovani che vivono con soglie di sussistenza minimali e che il flagello berlusconiano decise un bel giorno di includere, contro ogni legge … vedi l’Art. 21, comma 10, l. 247/2012 (Legge professionale forense) che sancisce che “non è ammessa l’iscrizione ad alcuna forma di previdenza se non su base volontaria e non alternativa alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense”.

Ebbene oggi questi disgraziati ragazzi mi scrivono disperati perché, nonostante le innumerevoli sentenze di ogni ordine e grado abbiano sancito assolutamente illegittima l’imposizione berlusconiana dell’iscrizione alla gestione separata all’INPS, alla quale dal 1996 sono obbligati solo coloro che svolgono attività il cui esercizio non sia subordinato all’iscrizione ad appositi albi professionali oppure coloro che svolgono attività non soggette al versamento contributivo agli enti in base ai rispettivi statuti e ordinamenti, e nonostante credessero loro di essere nel pieno della legalità rispondendo solo alla propria cassa di riferimento, cassa forense, alla quale versavano annualmente il loro contributo previdenziale, nonostante questo si vedono arrivare richieste inaspettate ed esorbitanti.

Lo scopo di questo abominio di diritto civile? Quello di procedere al recupero forzoso, dalla sera alla mattina, di tutti i contributi arretrati che non sono dovuti e che nessun avvocato con reddito inferiore a 10.000 euro sapeva di dover versare alla gestione separata piuttosto che, come faceva, alla sua cassa di riferimento.

Stiamo parlando di migliaia di euro di imposizione previdenziale a cittadini che non hanno nulla o quasi, reddito imponibile, ma nonostante questo ebbene l’ente previdenziale si ostina anche in data odierna a recapitare loro le ingiunzioni di pagamento (con conseguente sperpero di denaro pubblico perché molti di questi soldi saranno irrecuperabili). Il tutto sottraendo informazioni personali all’utente iscritto alla Cassa Forense e come rileva la Corte d’Appello di Napoli N. 584/2016…in misura inimmaginabile arrivando a tale azione …”La circostanza, poi, che, nell’ambito di tale rapporto con la Cassa … l’appellato abbia versato o meno contributi obbligatori, rileva esclusivamente nel rapporto tra l’iscritto e la propria Cassa e non può costituire motivo per imporre … l’iscrizione alla gestione separata”.

Ora, dalla mia piccola posizione di Consigliere Comunale non posso che accogliere con sgomento e
ulteriore disprezzo l’azione devastatrice operata sul nostro già martoriato paese dal si fu flagello
berlusconiano, ed adoperarmi per dare voce alla disperazione di questa classe di giovani menti elevate
dallo studio del Diritto e della Legge, e posso solo immaginare quale altro tormento li assalga, dallo
scoprire che la loro stessa madre patria che li ha nutriti di concetti di etica e legalità, oggi con assoluta
indifferenza apre loro, complice l’attuale governo, la porta della disperazione umana.

Ilaria Morghen, portavoce M5S Sportello Anticrisi Ferrara

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