Politica
22 Dicembre 2017
Giovedì ultimo giorno dedicato alla discussione delle modifiche richieste dai banchi di maggioranza e opposizione. Tagliani: "Scelte improntate a una maggiore capacità di spesa per far fronte ai servizi per le famiglie, cultura e coesione sociale"

Sul bilancio “ingessato” pioggia di emendamenti e risoluzioni, oggi il voto

di Redazione | 5 min

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(archivio)

È stata una seduta puramente dibattimentale quella di giovedì in consiglio comunale sul bilancio, la seconda che precede i voti sugli emendamenti e le risoluzioni prima, e al bilancio di previsione del comune capoluogo della provincia poi, a partire da poco dopo le 15.

Ad aprire la discussione è stata la presentazione delle risoluzioni, sette, e degli emendamenti, undici in tutto, dei quali sette a firma Forza Italia e quattro a firma Pd. Con lo strumento delle risoluzioni a tentare di impegnare nelle azioni più varie ci sono quasi tutti i partiti: la Morghen (M5S) chiede di stornare i fondi previsti per i prossimi anni a Movida On per destinarli a capitoli di spesa per la sicurezza urbana e di togliere l’immunità di Hera al pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, oltre a promuovere di più Ferrara come destinazione turistica all’estero; Peruffo (FI) chiede più dotazioni e formazione per gli agenti della Polizia Municipale dopo una lunga lista di difficoltà riportatele dalla testa del corpo che imputa all’amministrazione; Fiorentini (SI) chiede fondi, pochi a dir la verità — appena 14mila euro l’anno — per il ‘Giardino delle Capinere’ gestito dalla Lipu, perché continui le attività mentre il Pd, rispettivamente con Bertolasi e Turri, chiede il dimezzamento delle tariffe delle palestre in gestione al Comune e un nuovo ponte bailey all’altezza della rotonda di via Aldo Moro.

Sugli emendamenti invece Forza Italia corre all’attacco: sono sette, e secondo Fornasini “sono correttivi a un bilancio la cui valutazione è complessivamente negativa perché non risponde in maniera adeguata ai veri nodi di questa città”. Il centrodestra chiede 600mila euro in 3 anni per le imprese – con un bando per le imprese sane in zone a rischio e un bonus Tari alle nuove imprese per sostenere lo sviluppo economico —, 160 mila euro, sempre nel triennio, per la sicurezza — tramite l’istituzione di azioni specifiche di presidio del territorio da parte della Municipale, attività formative per i suoi operatori e accordi con le agenzie di vigilanza privata per la zona Gad — e 100 mila euro per la famiglia da usare come bonus per integrare il reddito di padri e madri lavoratori durante i primi mesi dalla nascita del figlio.

Il Pd invece chiede, sempre con gli emendamenti, il rifinanziamento con 100mila euro del progetto ‘Persone al centro’, diecimila euro in più per l’Urban Center, lo stanziamento di fondi (60mila euro) per politiche di conciliazione dei tempi di vita familiare e lavorativa e il finanziamento di progetti di contrasto alle dipendenze per 30mila euro l’anno.

Il primo a prendere la parola è Merli, che annuncia il suo supporto alla risoluzione sulle attività sportive notandone il valore sociale e promettendo un cambio di regolamento in pochi mesi, poi tocca a Vitellio: “Ci piacerebbe sapere dalla minoranza quali sono le considerazioni negative di un bilancio che mantiene stabili i servizi, aumenta le assunzioni senza aumentare le tasse investendo in cultura e cittadinanza. Ma se si pensa che il bilancio sia negativo e vada stravolto non si possono presentare emendamenti che lo modifichino appena”. Fornasini gli risponde a tono e parte la battaglia delle ideologie — o, per dirla con Tagliani, “un dibattito tra sordi” —: “Se dopo la presentazione di sette emendamenti ha delle perplessità è sconcertante, e se avesse letto la relazione saprebbe dell’estrema rigidità del bilancio. Con interventi così si dà aria alla bocca”.

Guzzinati tenta di spegnere l’incendio ricordando come l’emendamento dem su ‘Persone al centro’ comprenda 70 telecamere, un ufficio mobile per la Municipale, la triplicazione dei gruppi di controlli di vicinati da sei a 18, ma poi Morghen evidenzia “un massiccio tentativo di modificare il prospetto degli investimenti con una decontribuzione notevole alla sicurezza, mentre le missioni più finanziate sono quelle facenti capo agli assessorati alla cultura e allo sport” Fa anche una nota sulle calotte: “Il miglioramento della raccolta era parte di un trend in calo, non è imputabile al nuovo sistema”. Talmelli (Pd) fa il debunker delle fake news, smontando le convinzioni secondo le quali “Ferrara non cresce, che il petrolchimico sia da chiudere e sia una bomba ecologica e che Ferrara non supporti le Pmi”, citando gli interventi effettuati. Alessandro Balboni (FdI) fa sapere che non voterà il bilancio, che secondo Anselmi (FI) è “arido”, mentre Rendine (Gil) nota come “sport e tempo libero sono le cose più importanti se la gente non lavora e per i quali abbiamo il peggior assessore degli ultimi vent’anni, mentre né sull’urbanistica né sulla sanità né sul lavoro si sono visti risultati fin qui”.

Sul grattacielo interviene Vitelletti (Pd), secondo la quale “non è un esproprio ma un’opportunità”. Spiega che “quell’edificio ha gravi problemi rispetto alle norme di prevenzione incendi che mettono a repentaglio la sicurezza degli occupanti, e l’opportunità che viene proposta è quella di acquistare ai prezzi segnalati dall’agenzia delle entrate gli immobili e dare ai cittadini una sistemazione alternativa a canone di affitto calmierato. O così o si mette a posto l’edificio, non si espropria niente a nessuno”.

Rimane qualche altro intervento dem prima del riassunto conclusivo del primo cittadino: “È il mio nono bilancio di previsione da sindaco”, ricorda, “ed è sicuramente ingessato”, anche se poi spiega come il debito cali in Italia principalmente a causa delle continue strette della cinghia applicate agli enti locali “e con una finanza locale passata dal 2009 a oggi dai trasferimenti alle autonomie che cambiano l’alimentazione della spesa corrente”. Nonostante questo “abbiamo più che dimezzato il debito senza le tasse che hanno sostituito i trasferimenti ma per mezzo di investimenti fatti con le alienazioni e blocco dei mutui. Abbiamo 194 dipendenti in meno rispetto al 2009 ma facciamo le stesse cose di prima, mentre è aumentata la povertà a causa della crisi ed è fallita la banca che tramite la fondazione contribuiva alle attività culturali con somme non indifferenti. Le scelte di questo bilancio sono improntate a una maggiore capacità di spesa per far fronte ai servizi per le famiglie e un mantenimento della spesa per le attività culturali e di coesione sociale”. Ammette che la Tari è alta rispetto al resto della Regione “ma perché produciamo 320 kg di rifiuto a testa” e spiega di voler avere una discussione con l’Università “per capire quali saranno le professionalità di cui la città avrà bisogno in futuro”. “E”, aggiunge, “se le catene di gdo vengono da noi è perché c’è mercato e capacità di spesa”.

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