Attualità
21 Dicembre 2017
Il dg Tiziano Carradori: "Le misure che si stanno attuando si stanno rivelando efficaci"

Sovraffollamento a Cona. Ecco come verrà gestito

di Redazione | 3 min

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L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara ha presentato il suo piano d’azione per fronteggiare i sovraffollamenti, dopo che il trend degli ultimi anni, in continua crescita, ha fatto registrare 86656 accessi al pronto soccorso, facendo aumentare anche gli ingressi degli ultra 65enni.

L’ospedale si pone l’obiettivo di riorganizzare il proprio assetto strutturale e organizzativo, in modo tale da dare una risposta tempestiva e adeguata. Anche grazie alla delibera 1827 della Regione del novembre 2017 – che emana le linee di indirizzo per la gestione dei sovraffollamenti -, a Cona si monitora la situazione tramite la rilevazione di quegli indicatori – come il numero di letti al pronto soccorso, il numero di pazienti in carico e il tempo di attesa massimo per la prima visita – utili per fotografare le reali condizioni del pronto soccorso.

L’insieme degli indicatori, che prendono il nome di Nedocs che deriva da un acronimo inglese, hanno due obiettivi, come spiega Roberto Bentivegna, della direzione medica di presidio: “Il primo è dare elasticità alle risposte in situazioni contingenti, mentre il secondo è verificare in tempo reale lo stato delle contingenze”.

In base alla criticità evidenziata attraverso i Nedocs sono pronti i piani d’azione, che si attueranno secondo i diversi livelli di criticità. Si procederà per step: se la situazione è critica, per esempio, si aggiungeranno nelle unità operative 22 posti letto, mentre se la situazione è gravemente critica si aggiungeranno ulteriori 7 posti letto e si procederà all’attivazione di un team aggiuntivo in pronto soccorso in caso di iperafflusso.

Il piano del Sant’Anna è chiaro, e pensato per tutte le evenienze, tanto che sono state implementate le figure del “Bed manager”, che gestirà i posti letto, e quella del “Case manager” che si occuperà sostanzialmente di pianificare le dimissioni interfacciandosi con i medici.

“E’ un bel giorno – esordisce il direttore del pronto soccorso di Cona Andrea Strada -. Finalmente c’è stato un cambio di cultura, prima i problemi del pronto soccorso erano del pronto soccorso, ora lo sono anche per tutto il sistema ospedale”. Il piano è approvato anche dalla collega Adelina Ricciardelli, direttrice del pronto soccorso Usl, che spiega come vengano resi più “autonomi gli infermieri del ps, riducendo il pressing”.

Come spiega il direttore sanitario Eugenio Di Ruscio il lavoro “consiste anche nelle azioni di assistenza che sono di routine”, che vanno nella direzione di “cercare di diminuire gli accessi al pronto soccorso, alcuni pazienti infatti non hanno la necessità di accedervi per curare alcune patologie”.

E’ soddisfatto anche Tiziano Carradori, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, che spiega come “gli accessi al pronto soccorso sono più o meno gli stessi dello scorso anno”, con la differenza “che ad oggi non abbiamo ancora avuto la fase critica dovuta all’epidemia dell’influenza”. A occhio però non si nota, sintomo che “le misure che si stanno attuando si stanno rivelando efficaci”.

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