Cronaca
17 Dicembre 2017
All'udienza Feher insiste per avere un interprete italiano-spagnolo. "Ero in Spagna da settembre, senza lavoro"

‘Igor’ accetta l’estradizione in Italia

di Redazione | 2 min

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Norbert Feher, alias Igor il russo, ha accettato la richiesta di essere estradato in Italia domenica mattina, apparendo in videoconferenza alla prima udienza davanti al giudice Carmen Lamela dell’Audiencia Nacional, un tribunale speciale con giurisdizione su tutto il territorio dello Stato e sui crimini internazionali le cui decisioni sono appellabili solo alla Corte Suprema.

Il giudice Lamela, prima che venga istruito il processo spagnolo per i tre omicidi di Teruel, ha letto a Feher i motivi per i quali l’Italia aveva ottenuto un mandato di cattura europeo per il suo arresto e gli ha chiesto se fosse favorevole a essere trasferito.

Lui, secondo quanto raccontano le agenzie di stampa iberiche, ha dapprima insistito per avere a sua disposizione un interprete italiano-spagnolo, e poi proprio in italiano ha acconsentito a ritornare tra le mani della giustizia nostrana.

Tutto ciò comunque non avrà tempi brevi: accolta la non opposizione, Lamela ha rimesso Feher a disposizione degli investigatori e un’eventuale consegna del killer di Budrio e Portomaggiore non avverrà comunque prima del termine del processo che accerterà le sue responsabilità penali nei confronti della Spagna, paese nel quale nel distretto di Teruel in dieci giorni ha ucciso tre persone — tra cui due poliziotti —, ferite due, rubato due pistole e un pick up. L’Italia potrebbe comunque, secondo quanto riporta El Mundo come indiscrezioni investigative, chiedere un trasferimento temporaneo dell’uomo per processarlo sotto la sua giurisdizione per i crimini commessi in Emilia e poi riconsegnarlo alla Spagna.

Sul versante spagnolo, oggi l’equivalente del gip della seconda sezione del tribunale di Alcaniz avrebbe ricevuto i rapporti degli inquirenti su quanto accaduto nei giorni scorsi per mano di ‘Igor il Russo’, come sta iniziando a venire chiamato anche in Spagna, e la speranza è che alla fine della videoconferenza, iniziata questa mattina alle 10.30, i giudici spagnoli possano iniziare a ottenere alcune sue dichiarazioni per avviare l’imbastimento del processo possibilmente già in giornata.

Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Efe poi, Feher avrebbe detto alla giustizia spagnola di trovarsi nel Paese fin da settembre e di non aver avuto un lavoro in questo lasso di tempo. Su queste dichiarazioni non ci sono ulteriori conferme e verranno svolte alcune indagini per verificarne la corrispondenza alla realtà.

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