Politica
16 Dicembre 2017
Ludergnani (Visit): “La Darsena potrebbe essere il nostro Naviglio, va abbellita con locali ed esercizi”

Turismo, tante ricette per far crescere Ferrara

di Redazione | 4 min

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Una politica di rinnovamento delle strutture ricettive, collegamenti ciclabili per la provincia, la costituzione di un centro congressi per attirare il turismo dei meeting sul territorio, la promozione di Ferrara all’estero attraverso accordi con altri territori e azioni concrete per aumentare la permanenza dei turisti.

Sono queste alcune delle ricette per la provincia estense che escono a margine dell’incontro pubblico organizzato dal Movimento 5 Stelle dal titolo “Ferrara obiettivo sviluppo: il turismo come volano economico” e che ha visto come ospiti e relatori Gianfranco Vitali (coordinatore di Destinazione Romagna) e Matteo Ludergnani (presidente del consorzio Visit Ferrara).

Ad aprire il dibattito è il referente economico pentastellato Paolo Pennini che snocciola dati che confermano l’importanza del settore turistico nella provincia estense: “Ferrara è una città di arte e cultura con una storia importante alle sue spalle. Da gennaio a luglio 2017 sono stati registrati 260 mila turisti nella provincia, un risultato che mostra un trend positivo con un +12% sul 2016. La pecca a livello statistico è la media di permanenza nella città che è inferiore ai due giorni mentre il settore turistico occupa il 18% della forza lavoro della provincia e fornisce un valore aggiunto di 1,2 miliardi di euro”.

La questione bassa permanenza attira l’attenzione di Luderganani: “La media del pernottamento a Ferrara è tra 1,6 e 1,8 giorni e questo è un problema per le strutture ricettive che hanno costi di ammortamento maggiori. Il 60% del nostro turismo è di tipo business e siamo bravi ad intercettare quel segmento, così come va bene il turismo del week end e della toccata e fuga. Non abbiamo al momento la quantità di contenitori museali che permetta di far restare le persone di più ma dal 2020-2021 avremmo maggiori contenitori e l’amministrazione pubblica non dovrà sbagliare le scelte”.

“Un settore importante per noi è il cicloturismo perché rimane sul territorio e spende soldi per questo dobbiamo mantenere e creare piste ciclabili” prosegue Ludergnani, un pensiero questo ripreso anche da Vitali che sottolinea come “non abbiamo ciclabili in sicurezza in questa provincia. Il collegamento ciclabile è strategico per il turismo del futuro ed i comuni possono fare molto per le piste”. È lo stesso coordinatore di Destinazione Romagna a chiedere inoltre a gran voce “una politica di rinnovamento delle strutture ricettive che in Italia non abbiamo. Stiamo parlando di cifre importanti per questo la parte pubblica deve studiare, assieme alle banche, un sistema di garanzie per finanziare il rinnovamento delle strutture ricettive perché molti turisti stranieri si lamentano della qualità dei nostri alberghi”.

Criticità Vitali le trova anche sulla zona costiera ferrarese: “Il comune di Comacchio ha un quarto dei km della costa regionale ma solo il 5-6% del turismo della regione. È difficile uscire da questa situazione ma i margini di crescita per la provincia ci sono partendo ad esempio dal parco del Delta interregionale che mi auguro venga attuato quanto prima perché serve un parco unico che metta al centro queste due regioni permettendo di allungare la stagione turistica”. Secondo il coordinatore di Destinazione Romagna “i nostri giovani sperano di trovare lavoro da noi e purtroppo questo non accade nonostante frequentino le scuole professionali. L’unico modo per trovare occupazione è allungare la stagione turistica ed i prodotti che ci permetterebbero di avere turisti tutto l’anno ci sono, manchiamo nella promozione di questi. I turisti vogliono fare esperienze ed in questo noi non siamo pronti”.

“L’Italia non ha mai considerato il turismo come un’industria, pensiamo sia sufficiente avere un bellissimo paese” chiosa Ludergnani, convinto che “a Ferrara manchiamo di un centro congressi come Dio comanda”, mentre “la politica degli eventi turistici portata avanti dal comune, che si è impegnato tanto sul tema, è molto interessante. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo avuto il fallimento della banca che forgiava gli eventi in provincia. Vanno date inoltre maggiori risorse alla promozione delle iniziative”. E ancora: “Dobbiamo fare meglio come turismo straniero ma andare all’estero a promuovere la nostra provincia costa molto – spiega il presidente di Visit Ferrara -. Ferrara può trarre vantaggio dalla destinazione turistica, portare qua tour operator e giornalisti stranieri e trovare accordi con Apt e altri territori per promuovere la provincia all’estero”.

“Su idrovia e Darsena mi sono chiesto come sono stati spesi i soldi” tuona Ludergnani, affermando che “la Darsena potrebbe essere il nostro Naviglio, va abbellita con locali ed esercizi” e ricordando con orgoglio che “Ferrara è patrimonio dell’Unesco: c’è chi farebbe carte false per poterlo esserlo”. Nel finale il presidente di Visit Ferrara auspica “una ordinanza comunale per salvaguardare la tradizione e la cultura”, in risposta ad una polemica alzata da una commerciante di via San Romano contro quelle che definisce “cineserie, kebab e finti bar che stanno imbruttendo il centro”.

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