Cronaca
16 Dicembre 2017
Confermata l'identità di Norbert Feher, ha ucciso due poliziotti e un agricoltore nella comunità autonoma di Aragona che indagavano sul giaciglio in cui si era rifugiato

La cattura di Igor dopo tre omicidi in Spagna

di Redazione | 6 min

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Norbert Feher, immagine dall’account Twitter di Wikilao

(articolo aggiornato dopo la pubblicazione iniziale con nuovi dettagli)

Nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 dicembre la Guardia Civile spagnola ha catturato Norbert Feher, alias Igor il russo, a Teruel, nella comunità autonoma di Aragona.

Feher è sospettato di aver ucciso tre persone in Spagna nella giornata di giovedì: due poliziotti e un agricoltore, in una fattoria di Teruel, dove le forze dell’ordine erano state chiamate per investigare su possibile giaciglio dove “Igor” si sarebbe nascosto dopo aver ferito due persone nel corso di una sparatoria avvenuta il 5 dicembre scorso, quando il proprietario 70enne era presentato alla porta di casa con un fabbro poiché da giorni la serratura non funzionava. Nemmeno il tempo di avvicinarsi e l’uomo — che all’epoca dei fatti non era ancora stato identificato, essendo la sua identità stata confermata solo dopo l’arresto — ha sparato, colpendo l’anziano alla gamba e il fabbro al fegato. Un modus operandi già visto in Italia. Secondo El Pais però le forze dell’ordine non erano lì per lui ma un altro ricercato: le forze dell’ordine pensavano infatti di trovarsi davanti al capo, forse rumeno, di una banda dedita alle rapine nelle abitazioni.

Dopo aver ucciso gli agenti, Feher avrebbe rubato loro le pistole, due delle tre che aveva con se al momento dell’arresto, avvenuto verso le 2.50 di venerdì. Quando i poliziotti l’hanno trovato a circa 70 chilometri dal luogo dell’agguato, su una strada provinciale desolata, Feher stava dormendo a 200 metri dal pick-up verde della Mitsubishi con il quale aveva fatto un incidente, lo stesso che aveva rubato all’agricoltore per scappare riuscendo ad allungare la sua latitanza riempiendola di 8 ore di inseguimenti. Non è chiaro, al momento, se stesse dormendo per riposarsi o sia collassato a causa dell’incidente.

La conferma che l’uomo arrestato sia Norbert Feher è stata data dalla Guardia Civil spagnola nel corso della mattina di venerdì e confermata anche dagli inquirenti italiani, avvertiti dalle autorità spagnoli e precipitatisi nella penisola iberica per le prime verifiche.

L’account Twitter WikiLao ha pubblicato un’immagine che ritrae Feher in manette dopo la cattura.

Il ministro dell’Interno Marco Minniti afferma che l’arresto “è frutto di un’attività investigativa che è partita dall’attività di indagine dell’Arma dei carabinieri. Di recente in Spagna c’era stato un reparto del Ros che aveva segnalato alla Guardia civil il possibile luogo dove si poteva nascondeva Robert Feher, a testimonianza di un’attività investigativa mai cessata. Abbiamo sempre detto dal momento in cui la vicenda è diventata drammaticamente presente nel nostro Paese che noi non avremmo mai mollato”.

Il riconoscimento e la conferma dell’identità sono avvenute anche grazie alle impronte digitali che hanno dato da subito un’ampia compatibilità tra l’arrestato e Feher.

L’uomo è accusato in Italia di aver ucciso il 1° aprile scorso il barista di Budrio Davide Fabbri e l’8 aprile successivo la guardia ecologica volontaria Valerio Verri nelle campagne del Mezzano, dove si era rifugiato dopo il primo omicidio. In quest’ultima occasione ha anche ferito gravemente Marco Ravaglia, della polizia provinciale di Ferrara, di pattuglia con Verri.

Da allora l’area del Mezzano tra le province di Ferrare e Bologna è stata per lungo tempo “zona rossa”, circondata e battuta palmo a palmo da un grande dispiegamento di forze per la cattura, che non ha dato risultati, tanto che “Igor” è riuscito a scappare ed arrivare fino in Spagna.

La procura di Bologna, che procede per gli omicidi, ha già confermato che farà una richiesta di estradizione alla Spagna, anche se sarà difficile ottenerla dato che ha compiuto degli omicidi anche lì. Verrà comunque processato in Italia.

Feher, con l’identità di Igor Vaclavic, è al momento sotto processo a Ferrara (la prossima udienza è fissata per l’ottobre 2018, ma potrebbe cambiare dopo l’avvenuta cattura) per le violente rapine commesse nell’estate del 2015 insieme a Ivan Pajdek e Patrik Ruszo, due dei tre assassini del pensionato Pier Luigi Tartari nella sua abitazione di Aguscello.

La Spagna è una meta non bizzarra in questa vicenda: durante il processo per l’omicidio Tartari era emerso con chiarezza l’intenzione della banda di trasferirsi nella penisola iberica, già visitata in precedenza anche da Feher, come testimoniano anche commenti e immagini del suo account Facebook.

In passato, con lo pseudonimo di Igor Vaclavic, è stato già processato e arrestato a Ferrara per delle rapine.

Secondo i media spagnoli, che citano fonti investigative, Feher avrebbe avuto tre identità diverse: una serba, una croata e l’altra italiana. Al momento, ‘Igor il Russo’ rimane detenuto nella caserma del comando della Guardia Civil di Teruel, capoluogo della comunità nella quale sono avvenuti i fatti, e per domenica è già fissata la prima udienza, anche se non sui fatti di sangue spagnoli: Feher comparirà infatti in videoconferenza davanti al giudice Carmen Lamela della Audiencia Nacional in relazione ai reati commessi in Italia e per i quali è ricercato da un mandato di cattura europeo. Il magistrato gli comunicherà i motivi per cui è ricercato dalla giustizia italiana.

E per quanto l’Italia chiederà sicuramente l’estradizione, la previsione è quella che l’Audiencia Nacional sospenda la richiesta fino alla conclusione del processo per gli omicidi spagnoli e, nel caso di condanna, fino a che terminerà di scontare la pena.

Intanto, anche alla Spagna tocca piangere i suoi morti per mano dello stesso criminale che mise a soqquadro mezza Emilia nel periodo pasquale: si chiamavano Víctor Romero Pérez e Víctor Jesús Caballero Espinosa i due agenti della Guardia Civil che sono stati uccisi ieri. Entrambi di stanza ad Alcañiz e specializzati in reati ambientali, furti nelle fattorie e di rame; il primo era di Teruel, di 30 anni, aveva una moglie e lascia anche una figlia piccola, Caballero Espinosa invece, che di anni ne aveva 38, era di Cadice. A loro andrà, postuma, la medaglia al valore della Guardia Civil.

José Iranzo invece, l’uomo che li aveva accompagnati e nipote del Pastore di Andorra, era impegnato anche come sindacalista proprio sui temi delle zone rurali e cari ai suoi colleghi agricoltori.

Per tutti loro i funerali sono previsti nella giornata di sabato: quelli dei due agenti della Guardia Civil si terranno nella chiesa di Santa María ad Alcañiz alle 11 del mattino, mentre la cerimonia funebre dell’agronomo, José Luis Iranzo, si svolgerà nella chiesa parrocchiale della sua città natale di Andorra alle 4 del pomeriggio. Il tutto mentre si susseguono le manifestazioni di sgomento e solidarietà: circa 200 persone si sono radunate venerdì a mezzogiorno nella piazza di Albalate del Arzobispo per ricordare i due poliziotti e l’agronomo uccisi ieri da Norbert Feher prima della cattura ed esprimere solidarietà ai loro familiari. “È stato un atto molto sentito”, ha detto il sindaco della cittadina, Antonio del Rio, mentre il consiglio comunale di Alcañiz, comune nel quale erano di stanza i due agenti, riunitosi in seduta straordinaria, ha decretato tre giorni di lutto cittadino e l’annullamento di tutte le manifestazioni pubbliche.

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