Unife sostiene Avis: non solo festa ai mercoledì universitari
Dalla collaborazione tra Avis Ferrara e Unife nasce "I mercoledì del Donatore Universitario" per cui gli studenti potranno donare in gruppo nei mercoledì pomeriggio
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Il tasso di affollamento del casa circondariale di Ferrara a luglio 2023 era del 145,5% ospitando 355 a fronte di una capienza di 244. Sono numeri forniti dall'annuale rapporto di Antigone che analizza la situazione delle carceri emiliano-romagnole
Potenziamento in vista per i Cau-Centri Assistenza Urgenza che si occupano della presa in carico dei problemi di salute urgenti, ma non gravi. A partire da lunedì 1° aprile i Cau attivi a Ferrara e provincia potranno erogare anche prestazioni pediatriche
Grazie al recente bando regionale per la Rivitalizzazione e il Ripopolamento dei Centri Storici nelle zone colpite dal sisma, il Comune di Ferrara è stato designato destinatario di un finanziamento sostanziale pari a 700.000 euro complessivi. Questo finanziamento ha come obiettivo l’accelerare la ripresa e incoraggiare l'attività economica e sociale nelle aree colpite dal disastro naturale
Presentata nella Sala dell'Arengo della residenza municipale la Passeggiata culturale "Lungo la Vallonga" alla scoperta dei luoghi di interesse architettonico, religioso e infrastrutturale della contrada di Vallelunga di Pontelagoscuro
“Ormai siamo abituati a sentirci dire che Ferrara è il fanalino di coda, al punto che ce lo diciamo da soli. Certo nella sanità ferrarese ci sono problemi da risolvere (come il trasporto pubblico per raggiungere Cona) ma i servizi per i cittadini ci sono e sono certamente di ottimo livello”.
Nicola Rossi, sindaco di Copparo e presidente della Conferenza Socio-sanitaria di Ferrara, rivaluta gli esiti di “Sanità bene comune, cosa ne pensi”, la ricerca sulla sanità pubblica nel territorio regionale, realizzata da Ires per conto di Federconsumatori, Auser e Cgil, che ha rilevato il pessimismo dei ferraresi sul servizio sanitario locale.
“Non affermo che va tutto bene, dico però che è stato intrapreso un percorso, sicuramente complesso, ma che qualche (timido) risultato inizia a darlo” spiega Rossi, riferendosi alla trasformazione in hub e spoke della rete sanitaria.
“Dopo 5 anni questo passaggio fondamentale si è compiuto – commenta Rossi -: la realizzazione di strutture ospedaliere altamente specializzate individuate come punto di riferimento per il trattamento di patologie caratterizzate da elevata complessità (hub), a cui sono direttamente collegati a raggiera una serie di centri periferici (spoke) con ruolo di valutazione, filtro e assistenza dei casi meno gravi o cronici”.
La ricerca evidenzia un “dato di estrema importanza – prosegue il presidente della Conferenza Socio-sanitaria -: il territorio ferrarese ha più di altri un’alta percentuale di popolazione anziana e questo si traduce in una maggiore richiesta di prestazioni sanitarie. A mio parere un grosso e proficuo lavoro sulle liste d’attesa è stato fatto e i risultati si vedono, certo ci sono ancora persone che si trovano a dover attendere tempi molto lunghi prima della visita specialistica, ma questi episodi sono in netto calo, al punto che l’osservatorio che monitora i tempi di attesa, per Ferrara indica una situazione nella norma, 24 ore per le urgenze, 7 giorni per le urgenze differibili, 30 e 60 giorni rispettivamente per visite e esami programmabili”.
“Le strutture sanitarie sono molto cambiate negli ultimi venti anni, ma nego nella maniera più assoluta che ci sia carenza di specialisti, bravi e competenti – prosegue la sua analisi -. Stiamo lavorando per mantenere strategico il ruolo dei medici di famiglia, pedine fondamentali sulla scacchiera socio-sanitaria del territorio, per la gestione della salute di tutti i cittadini, che vuol dire tratto di unione con le strutture ad alta complessità per gli invii e Case della Salute per la gestione delle post-acuzie”.
Il tema del trasporto pubblico rimane un problema da risolvere, “ma ci stiamo lavorando – ammette Rossi -. È evidente il ritardo con cui si è affrontato il problema, avere una struttura sanitaria ad alta complessità ma difficile da raggiungere è e rimane un problema, a cominciare da una rete di bus più snella, dalla metro di superficie che ancora non c’è, da percorsi ciclabili e da una corretta gestione dei parcheggi, in una parola occorre mettere a sistema una mobilità sostenibile degna di questo nome”.
Se le Case della Salute “sono i portoni aperti predisposti per affrontare i bisogni dei cittadini e in grado di gestirli nella fase di pre e post acuzie, il più vicino possibile al contesto familiare”, Cona e le altre strutture ospedaliere “sono i nostri punti di eccellenza per la gestione della fase acuta della malattia”.
“Nel mio ruolo di presidente della Conferenza socio-sanitaria sono al lavoro perché tutte queste cose si realizzino – conclude Rossi -, mettendo in fila tutte le problematiche, anche quelle evidenziate dalla ricerca di Ires, e trovando soluzioni concertate con tutte le realtà interessate. Partiamo dai risultati positivi ottenuti in questi anni per continuare il percorso al pari con le altre realtà dell’Emilia-Romagna”.
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