Tresignana
14 Dicembre 2017
L’obiettivo è anche quello di mettere la zona al riparo dallo spauracchio dello spopolamento

Tresigallo e Formignana. La fusione per fare corposi investimenti

di Redazione | 3 min

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Tresigallo. Aldilà delle perplessità iniziali dei cittadini – difficile stabilire tra l’altro quanto siano rappresentative – la fusione all’orizzonte tra i Municipi di Tresigallo e Formignana poggia su uno studio di fattibilità che traccia un quadro rassicurante e definisce sostenibile il processo in questione.

L’analisi del contesto territoriale, realizzata dal Gruppo Maggioli, fotografa infatti due enti in buone condizioni economiche, dai bilanci sani, pronti – per citare i cittadini intervenuti nel corso dell’ultimo incontro pubblico – ad una ‘matrimonio’ che non sarà magari dettato da amore puro e incondizionato, ma nemmeno dalla disperazione di salvare una barca che affonda.

A spingere i sindaci Andrea Brancaleoni e Laura Perelli sarebbe piuttosto la voglia di investire corpose risorse nei rispettivi territori. “Non me ne voglia Formignana – dice Brancaleoni – ma Tresigallo è un gioiello che merita di essere valorizzato, date le sue potenzialità turistiche che proprio in questi ultimi tempi stanno emergendo”. Turismo significa lavoro per il sindaco della ‘città del Novecento’: “E’ un settore che potrà portare nuovi posti di lavoro, un motivo in più per non tralasciare questa strada”.

L’obiettivo, in prospettiva e non in urgenza, è anche quello di mettere la zona al riparo dallo spauracchio dello spopolamento, una piaga che tocca altre realtà limitrofe più di quanto tocchi Formignana e Tresigallo, che perdono nel periodo 1998–2016 perdono il 5,3% di popolazione (-3,8% Formignana, -6,8% Tresigallo) a fronte di un dato raddoppiato per l’intera Unione ‘copparese’ Terre e Fiumi (-10,6%).

Integrati e sovrapponibili demograficamente, i due enti si mostrano invece “perfettamente complementari” nel tessuto socioeconomico: se a trainare Formignana è l’agricoltura (40%), Tresigallo raggiunge lo stesso peso sommando i servizi alle imprese e alla persona (24%) e il commercio (19%). L’eventuale nuovo Comune dunque, consolidando quelle che sono le attuali rispettive specializzazioni, abbraccerebbe in misura ideale i settori tipici dell’economia provinciale.

Restando in ambito economico, i due Comuni condividono il dato negativo – “fisiologico in questi anni di crisi generalizzata” – sul numero di unità locali attive (-28% Formignana, -25% Tresigallo) ma non quello sul numero degli addetti impiegati attivi, dove Formignana segna in controtendenza un +3% e Tresigallo un -18%.

Ad rendere più fluido il processo di eventuale fusione concorrerà certamente una spiccata congruenza, dell’organizzazione degli enti Comunali, in termini di settori, procedure, regolamenti e personale, risultato di “un percorso di condivisione – commenta Perelli – intrapreso da diversi anni che penso tornerà utile per la creazione del nuovo ente”.

L’ok dei numeri non abbatte per ora lo scoglio delle identità culturali, che giocano un ruolo fondamentale e hanno la forza di mettere in dubbio la fattibilità e i numeri stessi: “Ci state dando solo i dati positivi, ci raccontate quello che va bene pur di convincerci” insinuava uno spettatore. “I dati presi in considerazione – chiariva Francesco Beccari (Gruppo Maggioli) – sono quelli richiesti in un’analisi di questo genere, non sono selezionati ad hoc”.

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