Attualità
13 Dicembre 2017
Consegnata una lettera al Presidente della Repubblica: “Lo Stato italiano si assuma le sue responsabilità e risarcisca i risparmiatori”

Gli azzerati Carife a Mattarella: “Noi discriminati, chiediamo giustizia”

di Redazione | 4 min

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La visita di Sergio Mattarella a Ferrara per l’inaugurazione del Meis è stata l’occasione per i risparmiatori azzerati Carife di consegnare al Presidente della Repubblica una lettera in cui chiedere “giustizia affinché lo Stato italiano si assuma le sue responsabilità e risarcisca i risparmiatori a cui sono stati ingiustamente sottratti i risparmi”.

La lettera non è stata consegnata direttamente ma tramite i funzionari della prefettura di Ferrara.

I risparmiatori hanno ricapitolato in breve le vicende che hanno portato al crac della banca cittadina e all’azzeramento dei loro risparmi, evidenziando a più riprese i vuoti politici della vicenda – a partire dal mancato intervento del Fondo interbancario – e la disparità di trattamento rispetto ad altre banche.

 

Egregio Presidente Mattarella

a nome di 32.000 risparmiatori della Cassa di Risparmio di Ferrara, vittime del decreto salva-banche, azzerati dei risparmi costati sudore, sacrifici e intere vite di lavoro per decreto del governo il 22 novembre 2015, ci rivolgiamo a Lei, supremo garante della Costituzione della Repubblica, che all’art. 47 tutela il risparmio.

Stiamo pagando le conseguenze di una discriminazione inaccettabile.

Il Governo dal 22 novembre 2015 a tutt’oggi ha fatto tutto ed il contrario di tutto, creando una disparità di trattamento inaccettabile fra i risparmiatori:
– ha applicato il bail-in anticipatamente per le 4 banche, ovvero dal 22 novembre 2015 anzichè dal 1° gennaio 2016, con il “Decreto Salvabanche”, (normativa che prevede il diretto coinvolgimento dei suoi azionisti, obbligazionisti, correntisti nelle crisi bancarie) e non lo ha applicato più quando la normativa è entrata in vigore, ovvero dal 1º gennaio 2016.
– ha negato il salvataggio di Carife per mezzo del Fondo Interbancario, che doveva intervenire con 300 milioni di € di finanziamenti privati, perché ritenuto non in linea con le direttive europee – non era stato previsto lo “Schema volontario”- ed ha previsto 5 miliardi di € di finanziamenti pubblici a Intesa SanPaolo, in una maxioperazione in cui lo stato alla fine sborserà 17 miliardi, non per tutelare i risparmiatori, ma per finanziare, con soldi pubblici, una banca privata che avrebbe acquistato ad 1 € le 2 banche venete in dissesto – ha azzerato 132.000 risparmiatori di 4 “banchette” – Carife, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti, regalandole per 1 € a Bper e UBI banca,
– ha salvato Caricesena, CariRimini, Tercas;
– ha salvato Monte dei Paschi di Siena (MPS) con una soluzione ancora diversa per i risparmiatori, verso i quali sono state utilizzate garanzie ancora diverse.

La considerazione rispetto a questa situazione è che quando c’è la volontà politica si risolvono non solo i problemi piccoli come quelli di Carife, ma anche problemi giganteschi come quelli di MPS. Il governo ha agito in modo diverso e i risparmiatori di Carife e delle altre banche ne escono fortemente discriminati.

Egregio Presidente, Le chiediamo giustizia affinché lo Stato Italiano si assuma le sue responsabilità e risarcisca i risparmiatori a cui sono stati ingiustamente sottratti i risparmi.

Confidiamo, inoltre, che la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, che ci ha ricevuto in audizione il 6 dicembre scorso, faccia luce sulle responsabilità di chi ha prodotto i crac bancari per i quali finora hanno pagato solo ed esclusivamente i risparmiatori.

In questi giorni il Parlamento sta discutendo la Legge di Bilancio 2018, che contiene l’istituzione di un Fondo per ristorare risparmiatori traditi.
Affinchè il Fondo possa ristorare realmente le vittime inconsapevoli dei dissesti bancari, rendendolo accessibile a tutti i risparmiatori danneggiati dal crack di Carife – ora Bper per 1 €, chiediamo che all’emendamento proposto dal Governo siano inserite le seguenti modifiche:
1) l’eliminazione del prerequisito della riconoscibilità del danno ingiusto subito con sentenza passata in giudicato o altro titolo equivalente, attraverso la semplificazione dell’accertamento per l’accesso al Fondo
2) una Commissione di Conciliazione o Arbitrato irrituale con procedimento di accertamento del diritto di accesso al fondo a mezzo di istruttoria su base documentale
3) l’ampliamento della dotazione finanziaria del Fondo – le risorse dei conti dormienti sono un serbatoio consistente che va ben oltre i 25 milioni annui previsti, ai quali dovranno aggiungersi le risorse delle banche con il fondo interbancario –
4) la riduzione dei tempi di attuazione della norma che prevede il Fondo, attraverso decreti attuativi da emanare entro 60 giorni, invece dei 180 previsti.

Egregio Presidente Mattarella, confidiamo sul suo impegno e Le chiediamo di essere ricevuti da Lei per esporre nel dettaglio le nostre considerazioni.

Voglia gradire i nostri più cordiali saluti.

I Risparmiatori Azzerati di Carife

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