Attualità
13 Dicembre 2017
L'assessore al Commercio: "Avevamo già indicato come soluzione lo spostamento vicino alla Casa del Boia. L'alternativa è ancora possibile"

Requiem per la Siberiana, ma Serra apre uno spiraglio

di Redazione | 2 min

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Sembra sia suonato il ‘requiem’ per lo storico chiosco Siberiana vista l’impossibilità di mantenerlo nella zona dove si trova attualmente, ma alle lamentele dei proprietari fanno da contrappunto le parole dell’assessore al Commercio, Roberto Serra.

Alle accuse rivolte all’Amministrazione comunale, infatti, Serra spiega che lo spostamento inevitabile del chiosco, trovandosi in una zona sottoposta a vincoli di pregio come il sottomura, “dipende da una sentenza del Consiglio di Stato, un provvedimento – in uno stato di diritto – che un Comune non può che riconoscere (certo è più facile arrabbiarsi con il Comune a Ferrara piuttosto che con lo Stato a Roma, ma questi sono i fatti)”.

Per i gestori della Siberiana il problema attuale è che la zona proposta dal Comune per lo spostamento della struttura (in via Gavioli angolo via Ticchioni) sarebbe preda di degrado, prostituzione e droga, quindi improponibile per collocarvi un’attività commerciale. Serra replica però che “l’Amministrazione ha più volte incontrato negli ultimi mesi i gestori” e che “si era giunti ad ipotizzare una soluzione anche diversa da via Gavioli, in un’area prossima alla Casa del Boia (la Porta degli Angeli, ndr)”.

“I gestori – precisa l’assessore – sapevano di poterla indicare come controproposta all’area sita nel Quartiere Giardino, zona che doverosamente doveva essere loro offerta per prima. Dopo questa proposta, fatta alcuni mesi fa verbalmente, non è ancora giunto all’Amministrazione alcun riscontro e questo silenzio può essere interpretato comprensibilmente come una mancanza di interesse del gestore per entrambe le soluzioni. Comunque questo percorso alternativo è ancora possibile, ciò è ben noto anche all’associazione di categoria che ha sempre collaborato e che ha sempre accompagnato gli esercenti. Concretamente, se si vuole discutere nei fatti di un nuovo progetto Siberiana, il Comune ha già tracciato le possibili nuove collocazioni e le porte sono tutte aperte”.

“Tutto il resto – conclude Serra – va letto come strumentalizzazione politica o utilizzo dei media nel vano tentativo di mantenere un manufatto su suolo pubblico che il Comune, si sottolinea ‘per legge’, non può più concedere”.

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