Attualità
12 Dicembre 2017
Il sindaco pronto a rinunciare ai fondi per la riqualificazione che potrebbero servire per acquistare gli alloggi delle famiglie più fragili economicamente. Ma pone una condizione: fare prestissimo

Grattacielo: “Se i condomini lo adegueranno restituirò i 2 milioni allo Stato”

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di Redazione | 3 min

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“Se i condomini riusciranno nel lavoro di adeguamento e messa a norma, il Comune a quel punto restituirà la somma stanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (2 milioni, ndr), se invece non sarà possibile giungere in tempi rapidissimi alla definizione del progetto e alla realizzazione delle opere necessarie e indispensabili per ripristinare le condizioni di sicurezza, allora il progetto rimarrà una delle possibili soluzioni per risolvere le problematiche del Grattacielo. Firmato e sottoscritto, nero su bianco, dal Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani”.

E’ la risposta fornita da primo cittadino alle preoccupazioni dei condomini e dei proprietari del Grattacielo espresse nell’ultima riunione, sui quali pesa la ‘spada di Damocle’ dell’esproprio per la riqualificazione dell’area e delle spese per adeguare alle normative antincendio lo stabile, il cui progetto è in fase di completamento da parte dei tecnici  incaricati dal condominio (Studio Termotecnico Zambonini).

In sintesi, ciò che afferma il sindaco, come già espresso nell’assemblea di condominio del 6 dicembre, è che il progetto candidato nel 2015 sul “Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” prevede “un percorso che si attua attraverso un Accordo di Programma con la Regione e la Provincia per mettere in sicurezza le famiglie più fragili economicamente attraverso l’acquisto dei loro alloggi”.

“L’acquisto – precisa ulteriormente Tagliani – può avvenire sia comperando l’alloggio (definendo il valore attraverso apposita perizia dell’Agenzia delle Entrate) o con la permuta dell’alloggio offrendo in cambio un alloggio pubblico con affitto a canone sociale. Ricordo che la somma prevista dal bando (euro 2 milioni) non può essere usata per erogare direttamente contributi alle famiglie per adeguare i loro alloggi che sono di proprietà privata, invece come Amministrazione comunale abbiamo il compito di trovare risposta alle famiglie che non hanno una casa”.

“I proprietari di alloggi che non sono in grado per motivi economici di adeguare e mettere a norma le proprie abitazioni – continua Tagliani – sono oggi in Italia un fenomeno purtroppo  molto diffuso. Sebbene i costi abitativi siano più alti per chi vive in un alloggio in affitto, anche coloro che dispongono di un alloggio di proprietà spesso vivono in condizioni di povertà abitativa: avendo un alloggio di proprietà, ma di scarsa qualità, vetusto, fatiscente, o che costringe i proprietari a spendere centinaia di euro in utenze perché energeticamente inefficienti, e non a norma”.

Il punto è che “l’eventuale esproprio per un progetto di pubblico interesse – che si attuerebbe solamente in casi estremi – è finalizzato esclusivamente ad evitare forme speculative o lungaggini nella definizione del giusto indennizzo”.

Tutto ciò però sarà possibile evitarlo nel caso il progetto di adeguamento antincendio e la realizzazione delle opere venga effettuata dai condomini. In questo caso, come promesso dal sindaco, il Comune restituirà la somma stanziata per la riqualificazione. Ma dovrà avvenire – ed è questa la condizione posta da Tagliani – “in tempi rapidissimi”, perché in caso contrario il piano di riqualificazione “rimarrà una delle possibili soluzioni per risolvere le problematiche del Grattacielo”.

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