Sarà l’assessore ai Servizi alla Persona, Chiara Sapigni, a introdurre oggi mercoledì 6 dicembre, alle ore 17.30 presso la Sala dell’Arengo del municipio, la presentazione di “Non siamo in vendita. Schiave adolescenti lungo la rotta libica. Storie di sopravvissute”, l’ultimo libro di Irene Ciambezi, mediatrice interculturale del Servizio Antitratta dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Modererà l’incontro Camilla Ghedini, giornalista e scrittrice, e le conclusioni saranno a cura di Bruna Barberis di Cisl Ferrara, che a livello nazionale sostiene la Campagna antitratta della Comunità di don Benzi “Questo è il mio corpo” per il contrasto dello sfruttamento sessuale e della tratta attraverso lo scoraggiamento della domanda.

L’iniziativa si inserisce nella serie di appuntamenti previsti anche in città in ricordo di don Oreste Benzi, sacerdote riminese che fondò l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII nel 1968 e di cui quest’anno riccorre il decennale della scomparsa. Per approfondire la figura di questo infaticabile apostolo della carità, fino all’8 dicembre sarà esposta nell’atrio della Cattedrale di Ferrara la mostra fotografica intitolata ‘Amare sempre’.

La Comunità Papa Giovanni XXIII nel ferrarese è impegnata dal 2006 sul fronte della tratta degli esseri umani ai fini di sfruttamento sessuale. Oltre all’accoglienza di un centinaio di donne strappate al racket della prostituzione, in collaborazione con le forze dell’ordine e in alcune annualità anche col sostegno dei Piani di zona provinciali e del Comune di Comacchio e di Ferrara, in questi anni ha anche sviluppato con costanza l’intervento in strada, allo scopo di restituire la dignità alle donne vittime di tratta e ridurre le situazioni di vulnerabilità proponendo loro la fuoriuscita, con operatori e volontari formati specificamente nella tratta. Nel 2018 prevedrà in particolare la collaborazione per  l’entrata in vigore dell’art 41 (turbative al decoro, all’igiene e al quieto vivere) del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Ferrara, volto a scoraggiare la domanda di prestazioni sessuali a pagamento.