Politica
4 Dicembre 2017
Lapidario commento dell'ex consigliera Silvia Mantovani: “Fuori i fasci dal Movimento”

Skinhead e fascismo. Marcucci e Balboni prendono le distanze dal post di Fochi

di Redazione | 4 min

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“È ovvio che prendo le distanze dalla tua posizione, mi spiace non averlo fatto prima, come avevo concordato con gli attivisti”. Così scrive Lorenzo Marcucci, neo-consigliere comunale del M5S tra i commenti del post di Claudio Fochi sull’uso – secondo lui improprio – dell’etichetta “fascismo” anche davanti al blitz degli skinhead a Como.

Come già rilevato, non è il primo attivista a smarcarsi dalla posizione del consigliere comunale (che ha inviato una risposta al nostro articolo, la trovate qui), nella giornata di sabato lo avevano già fatto, tra gli altri, l’ex consigliere Sergio Simeone e l’attivista Maria Teresa Pistocchi.

Marcucci, che fa riferimento come termine di paragone a un suo post su Facebook che ha generato qualche incomprensione, si augura che anche in questo caso si tratti di fraintendimenti: “Come forse io ho scritto male il mio post sul mercato del giovedì, venendo frainteso da alcuni commentatori, forse (spero) anche tu hai scritto male questo post. Non tanto per le accuse finali, o per aver sollevato la questione che sfruttando il termine fascista, si riescono a far passare leggi inique per i cittadini distratti dallo scontro destra/sinistra. Il problema, grosso, – rileva Marcucci – è nella frase “chi legge un comunicato, pur senza essere stato invitato, senza distruggere nulla o fare del male a nessuno”. Hai visto il video incriminato? Io che mando spesso a quel paese spacciatori nigeriani di due metri, davanti a quelle facce sarei stato zitto e preoccupato per la mia incolumità. Alcuni esponenti del Veneto Fronte Skinheads hanno compiuto e sono stati condannati per omicidio (in realtà, da quello che raccontano le cronache si tratta di un tentato omicidio). Erano in una dozzina di uomini a una riunione di signore di mezza età. Come è vero che non tutti coloro che si occupano di immigrazione lo fanno per spirito umanitario, è anche vero che non tutti lo fanno per sfruttare i migranti per scopi di lucro. Speravo che tu rivedessi questa posizione da solo. Come ho fatto io col mio post, non è mai tardi per capire di aver sbagliato”.

Federico Balboni, capogruppo del M5S in Consiglio comunale

Come Marcucci anche Federico Balboni si dissocia:  “Imbarazzato e certo del fatto che questo non ne fosse il reale significato, ho chiesto a Claudio di specificare e ritrattare, perché forse aveva espresso qualcosa di diverso da ciò che stava pensando. Claudio però si è detto più che soddisfatto del suo lavoro, e ha deciso di non modificare il suo post, E a me questo non sta bene. Credo di parlare a nome del movimento (di tutto), dicendo che condanno l’episodio di Como, e che non intendo relativizzarne la gravità confrontando con altre realtà. Il fascismo è un pericolo per il nostro paese, ma non tanto per la sua ideologia (da chi difendere il fascismo di solito senti parlare solo del fatto che i treni nelle paludi arrivassero in orario…. ), è l’idea che domani un gruppo di persone possa entrare nella tua attività, nella tua casa, nel tuo partito, imponendoti con la forza l’ascolto di quello che ha da dire che dovrebbe e deve spaventare. Il blitz di Como non è una spedizione punitiva delle camice nere, non è un assalto ad un giornale, non è lo squadrismo degli anni 20, ma è il segno che nella mente di alcune persone sia accettabile il fatto di “diffondere le proprie idee” con la violenza. Se ciò è vero Il fascismo non è completamente morto, purtroppo. Cosa possiamo fare noi? Possiamo essere portatori di una buona politica come esempio positivo ad esempio. Per quanto riguarda i fatti avvenuti? Beh credo basti una condanna, purché sia unanime. E io condanno”.

Il capogruppo Alessandro Bazzocchi dopo la pubblicazione del nostro articolo, rimarca che “il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Ferrara condanna con piena fermezza i fatti di Como sia per le loro modalità che per le motivazioni espresse. Si tratta di un inaccettabile atto di intimidazione già indagato dalla procura come violenza privata. Il Movimento 5 Stelle è contrario ad ogni forma di violenza e di razzismo”.

Più lapidaria è Silvia Mantovani, altra ex consigliera comunale che – scrivendo in maiuscolo e dunque urlando secondo l’etichetta della Rete – scrive un lapidario “Fuori i fasci dal Movimento 5 Stelle”.

Interviene anche Mauro Presini, insegnante come Fochi e molto attivo nella politica, soprattutto per quanto riguarda la scuola: “Se tu pensi che si parli troppo ed in maniera strumentale di fascismo, io credo che se ne parli poco (sottovalutando), male (normalizzando) ed in maniera funzionale (amplificando). Per questo non condivido questo tuo pensiero”.

Luigi Vitellio, consigliere segretario comunale del Pd, prende la palla al balzo per provocare Sinistra unitaria, in assemblea a Roma per dare il via a una nuova compagine a sinistra del Pd. “Il consigliere 5 stelle Fochi accusa il Pd di fascismo e sdogana l’irruzione degli skinhead all’iniziativa di Como come semplice libertà di espressione seguendo la linea di Salvini – scrive Vitellio -. I compagni che oggi sono a Roma per “cambiare” sono consapevoli di cosa sta succedendo nel nostro paese?”.

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