Nicola Rossi e Diego Farina

di Valentina Finotti

Copparo. La giunta copparese si allarga e accoglie Diego Farina, che dopo la conferma per la carica di presidente dell’Ordine degli architetti nel mese di maggio, è stato nominato dal sindaco Nicola Rossi per ricoprire le deleghe all’Ambiente, Valorizzazione del territorio, Turismo e Unesco. Un assessore in più che come dichiarato dal primo cittadino, “è un valore in più per questa giunta, che a un anno e mezzo dalla fine del mandato, vuole comunque fare qualcosa per Copparo”.

Opportunità che Diego Farina dice essere “inaspettata ma accolta con grande entusiasmo per la trasversalità e complessità delle deleghe che mi sono state affidate”. Secondo il neo assessore-architetto infatti “l’aspetto trasversale è essenziale in ogni ambito, nel mio lavoro quindi, ma anche in questo percorso politico. Non bisogna ragionare per confini se si vuole ottenere qualcosa. In più -continua il neo assessore-, Copparo è un territorio ricco che però non è mai stato valorizzato fino in fondo in quanto spesso viene sottovalutato . Ci si deve credere e sfruttare la posizione del paese, che si trova tra Ferrara e la costa, e che quindi può svolgere la terra di mezzo che mette in comunicazione queste due aree”.

Deleghe molto importanti di cui Rossi spiega il motivo dicendo che “ha conferito quella all’Ambiente, già di sua competenza, a Diego Farina perché serviva una persona con le giuste competenze per affrontare queste tematiche importanti. La delega al Turismo è già di competenza dell’Unione, ma anche in questo caso era necessario occuparsi di questo aspetto per valorizzare il turismo copparese. La valorizzazione dell’ambiente e la delega all’Unesco completano poi questo quadro che serve per poter portare avanti progetti per il paese”. Per quanto riguarda le azioni che verranno intraprese, come concluso da Farina, “in un anno e mezzo non si potranno avere risultati visibili ma si cerca di progettare per un futuro sviluppo. Tra le varie cose si stanno analizzando i percorsi già presenti per vedere se essi possono essere inseriti in un contesto europeo e sfruttare quindi eventuali fondi”.