Attualità
31 Ottobre 2017
Hera ha investito 131,8 milioni di euro nel 2016 per i servizi legati al ciclo idrico

Oltre 70mila analisi per garantire la qualità dell’acqua dei nostri rubinetti

di Redazione | 4 min

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Sono state oltre 70mila le analisi effettuate da Hera e dall’Asl nel corso del 2016 per garantire qualità e sicurezza dell’acqua che scorre nei rubinetti delle case di Ferrara.

Ad affermarlo è la stessa multiutilty in occasione della presentazione della nuova veste grafica del rapporto “In buone acque” sulla gestione del ciclo idrico nei 239 comuni di Emilia-Romagna, Marche e Triveneto coperti dall’azienda.

Secondo operatore in Italia per volumi di acqua erogata (300 milioni di metri cubi l’anno), il Gruppo Hera serve oltre 3,6 milioni di cittadini, i quali vengono puntualmente informati, anche attraverso questo report, sulla qualità dell’acqua di rubinetto che utilizzano quotidianamente e che viene sottoposta a costanti e rigorosi controlli per garantirne potabilità e sicurezza. Basti pensare che sulla risorsa idrica erogata da Hera, nel 2016, sono state effettuate oltre 877.000 analisi di qualità (più di 2.400 al giorno in tutto il territorio servito). Le analisi, per il 47% effettuate nei laboratori del Gruppo, hanno riguardato pure la presenza di antiparassitari e aspetti non normati, come i contaminanti emergenti. Anche in questi ambiti i risultati hanno confermato la qualità e la sicurezza dell’acqua di rete distribuita da Hera. Inoltre, la multiutility ha già introdotto la metodologia Water Safety Plan (prevista dalla Direttiva europea del 2015) per migliorare il controllo di tutte le fasi della filiera di produzione e distribuzione dell’acqua potabile.

Tutti i dati contenuti nel report sono verificati dall’ente di certificazione indipendente Dnv Gl.

Per quanto riguarda più nello specifico il territorio di Ferrara, dove circa 251.000 abitanti usufruiscono del servizio idrico erogato da Hera, l’acqua è stata sottoposta, lo scorso anno, a oltre 71.200 analisi, svolte nei laboratori del Gruppo e dell’Asl. Fondamentali le risorse impiantistiche utilizzate sul territorio per la distribuzione del servizio: nel ferrarese l’acqua di rete arriva da 29 fonti di prelievo e viaggia attraverso 2.504 km di rete acquedottistica, nella quale vengono immessi ogni anno 29,3 milioni di metri cubi d’acqua.  Il sistema garantisce un buon approvvigionamento ai cittadini del territorio riminese, che possono così bere l’acqua di rete con tranquillità.

Gestione del ciclo idrico significa non solo acquedotto, ma anche depurazione e fognature. Complessivamente, il Gruppo  concentra sul settore la maggior parte dei propri investimenti: nel 2016 essi hanno raggiunto i 131,8 milioni di euro (+4% in più rispetto all’anno precedente). In particolare il 47% è stato investito nell’acquedotto, il 25% nelle fognature e il 28% nella depurazione. Rispetto a una media nazionale di 28 euro investiti per abitante, nel territorio servito dal Gruppo Hera gli investimenti nel 2016 sono stati di circa 39 euro per abitante. L’entità di questo impegno ha consentito a Hera di intervenire su oltre 35.000 km di rete acquedottistica, circa 18.600 km di fognature, 469 impianti di depurazione e 428 impianti di produzione e potabilizzazione. Tutto questo in rapporto a un costo di soli due euro per mille litri di acqua di rubinetto, valore che corrisponde a circa la metà di quello che si paga nelle altre nazioni europee.

Il report si sofferma a lungo sui benefici che derivano ai cittadini bevendo l’acqua di rete.
In un Paese, come l’Italia, che è al terzo posto nel mondo e al primo in Europa per consumo pro capite di acqua minerale, un’azione locale condotta dall’azienda e rafforzata dalle buone pratiche dei cittadini può contribuire a determinare importanti effetti, partendo dalla riduzione delle bottiglie di plastica. Basti pensare che lo scorso anno si è registrata nel mondo una media di 900.000 bottiglie di plastica vendute ogni minuto (dato Euromonitor International’s global packaging trends report). Nel territorio servito dal Gruppo, in particolare, l’acqua del rubinetto è stata già scelta nel 2016 dal 36% dei clienti, che hanno così evitato la produzione, il trasporto e lo smaltimento di 250 milioni di bottiglie di plastica (che riempirebbero oltre 3 milioni di cassonetti), nonché le relative emissioni di CO2 dato che, secondo Legambiente, in Italia solo il 20% delle bottiglie è in vetro, solo il 38% delle bottiglie in plastica viene riciclato e solo il 18% delle bottiglie viaggia su rotaia. Per quanto riguarda i benefici economici, la scelta dell’acqua di rubinetto al posto della minerale consente a una famiglia di tre persone di risparmiare mediamente fino a 270 euro l’anno.

“Il report ’In buone acque’ rappresenta uno strumento prezioso, come la risorsa di cui tratta, in quanto riassume in modo comprensibile a tutti la complessità del sistema idrico integrato, sul quale ogni giorno il Gruppo Hera è impegnato per garantire un servizio di eccellenza”, afferma Franco Fogacci, direttore Acqua di Hera. “Eccellenza che è provata dalla qualità, non scontata, della risorsa, sottoposta a controlli e analisi continui. Solo così possiamo garantire ai cittadini, impegnati con noi nella tutela dell’ambiente, di poter disporre di un’acqua davvero buona e sicura per la loro vita e la loro salute. Inoltre l’acqua erogata è economica e permette alle famiglie di risparmiare”.

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