Terre del Reno
28 Ottobre 2017
A seguito dell'ampliamento degli ospiti non è seguito un aumento delle risorse umane che se ne devono prendere cura

Casa di riposo, la protesta degli Oss

di Redazione | 3 min

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Dosso. Si sono trovati in 9 lavoratori ieri mattina dalle 10 a Dosso davanti ai cancelli della casa di riposo per chiedere un ampliamento delle forze messe in campo dalla cooperativa Ancora, che gestisce dietro accreditamento la struttura a seguito di un ampliamento – da 20 a 35 persone – degli ospiti al quale, spiegano i sindacati, non è seguito un aumento delle risorse umane che se ne devono prendere cura.

Dietro alle bandiere dell’Sgb – ma ci sono rappresentanti anche della Spi-Cgil –, non è rimasto altro che uno sparuto gruppetto di Oss: tutti quelli disponibili, però, visto che gli altri attori della protesta – i lavoratori della casa di riposo sono infatti 12 – si trovavano in servizio, dentro la struttura, e non hanno potuto partecipare al presidio.

Ai taccuini non lasciano nomi – “meglio di no”, dicono nonostante le insistenze – e si raggruppano dietro un volantino-comunicato che distribuiscono ai passanti. “Ce l’ha consigliato il sindacato”, spiegano i lavoratori della struttura, “non vogliamo dire i nomi per non causare tensioni ma non abbiamo ricevuto pressioni in tal senso dall’azienda”.

E quindi, sul volantino – firmato dal Sindacato Generale di Base – si racconta che “dopo una serie di incontri, promesse e rinvii, i lavori sono stati ultimati e si sta passando da 20 persone alla capienza massima prevista di 35. Purtroppo per chi lavora la situazione non è per nulla rosea: a fronte dei nuovi ingressi che si stanno susseguendo con ritmo incalzante, il monte ore lavorativo giornaliero ha avuto un minimo incremento e la Cooperativa Ancora (che gestisce la struttura, ndr) non ha ancora fornito lo schema di adeguamento ore che aveva promesso negli incontri sindacali”.

Non solo: i lavoratori rivendicano anche le ferie autunnali pattuite – “perché è risaputo che quello degli Oss è uno dei lavori più esposti al burnout” – e al non sovraccarico degli operatori con le notti – “si arrivano a 8 o 9 turni mensili”. E in tutto questo, in mezzo, finiscono gli anziani bisognosi di assistenza, fanno notare i lavoratori.

Nel corso delle due ore di volantinaggio per “sensibilizzare i cittadini sulla situazione” si presenta anche una delegazione della giunta di Terre del Reno composta dal sindaco Roberto Lodi e dagli assessori Matteo Malaguti e Maria Mastrandea, la quale ispeziona per quasi un’ora la struttura prima di annunciare la prossima apertura di un tavolo di trattative.

“Abbiamo ben chiara la situazione e apriremo un tavolo con la cooperativa Ancora per cercare una soluzione a questi problemi che sono capitati sul tavolo dell’amministrazione quasi come un fulmine a ciel sereno”, ha spiegato il primo cittadino mentre per Mastrandea la priorità è quella di “rassicurare comunque la cittadinanza su questa struttura: quanto è stato non deve cambiare, anzi l’intenzione era quella di far tornare alcune tradizioni perché teniamo i nostri anziani. Noi siamo fuori dal contesto economico ma il sindaco rimane il primo responsabile della salute pubblica. C’è stata evidentemente una mancanza di comunicazione nella transizione, che forse la cooperativa si aspettava più graduale, ma nulla è cambiato nell’assistenza”.

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