Codigoro
22 Ottobre 2017
Nella Sala delle Stilate storici e esperti celebrano la storia millenaria del complesso codigorese

Pomposa, una storia importante ‘all’ombra del campanile’

di Redazione | 2 min

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Codigoro. Con la presentazione degli atti e dei contributi al convegno ‘L’abbazia di Pomposa. Un cammino di studi all’ombra del campanile’, l’intenso programma iniziato nell’ottobre 2013 giunge idealmente a compimento.

Ancora una volta è la Sala delle Stilate ad accogliere storici e esperti della millenaria storia di Pomposa, in occasione del convegno dedicato a cui hanno partecipato Sabina Magrini, direttrice del segretariato regionale del Mibact, la collega Paola Desantis, direttrice del Museo Archeologico di Ferrara e del polo pomposiano e lo scriptor latino della Biblioteca Vaticana Antonio Manfredi, accolti dal sindaco codigorese Alice Zanardi.

Sono anche loro a interessare l’attenta platea, ma lo spazio più ampio è per due studiosi finora non coinvolti nei recenti studi, Sonia Cavicchioli, storica dell’arte e Riccardo Parmeggiani, storico medievale entrambi docenti dell’Università Alma Mater di Bologna, potenziale nuova linfa per le interessanti ricerche sul passato glorioso di Pomposa.

“Gli atti testimoniano lo stato dell’arte al 2013 – racconta Magrini -, un mondo vivace e ricco di attività in ogni direzione di scavo: tra i mattoni, le pietre, gli affreschi, i pavimenti, ma anche tra le carte, i documenti antichi e recenti, i libri capitali”. Archeologia e restauro, ma anche ricerca archivistica tra i carteggi dell’antico archivio pomposiano che tanto ha appassionato in questi ultimi anni la storica ferrarese Corinna Mezzetti, anche lei presente per questa giornata importante.

Si divide in queste due macro-categorie la pubblicazione presentata per l’occasione, una raccolta di contributi scientifici di Franco Faranda, Daniele Benati, Paolo Novara, Keoma Ambrogio, Gabriele Pivari, Claudia Tedeschi, Anna Maria Manfredini, Michele Russo, Francesco Trolese, Leandra Scappaticci, Ugo Facchini, Carla Maria Monti e la già citata Mezzetti.

Un nutrito gruppo di studiosi che il Caput Gauri, associazione culturale codigorese presieduta da Cesare Bornazzini, ha saputo coinvolgere e legare insieme. A Bornazzini, anche regista e sceneggiatore, si devono l’accurata raccolta dei contributi video ispirati a Pomposa, materiale dell’Istituto Luce, di Rai Teche o di privati, a

“Fotografia e cinema sono arti troppo giovani per poter competere con le antiche arti, ma sono anch’esse documenti spesso interessanti” commenta Bornazzini ricordando dieci preziose pellicole oggi a disposizione di studiosi e visitatori tramite la Soprintendenza.

“Pomposa, apparentemente infragilita dal trascorrere del tempo e dalle vicende della storia, mostra in realtà una sorprendente e originale solidità: quella dei suoi classici. Sta a noi riconoscere sempre meglio i suoi dati, contenuti, motivi e valori” è il sunto della giornata offerto da Manfredi.

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