Si scontrarono tra tifosi al termine di una combattutissima Tramec Cento-Crabs Rimini e oggi in sette sono a processo per rissa, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti sono relativi all’aprile 2013: alla sirena finale dell’intensa partita di basket che vedeva opposte le squadre della Tramec di Cento e del Rimini (ai tempi entrambe in serie B2) e che aveva visto prevalere di appena un punto i padroni di casa (65 a 64), si scatenarono intensi tafferugli all’esterno del palazzetto di piazzale Donatori di sangue.
Alcuni rimasero feriti lievemente, tra questi anche dei carabinieri impegnati nel servizio di ordine pubblico. Gli imputati appartengono a entrambe le tifoserie: cinque di Rimini e due di Cento.
Nell’udienza di lunedì mattina davanti al giudice Luca Marini sono stati sentiti alcuni testimoni delle difese dei tifosi riminesi che, in buona sostanza, hanno affermato che gli imputati erano con loro a bordo del pullman che li avrebbe dovuti riportare a casa e che nessuno di loro partecipò agli scontri nel vicino parcheggio antistante il palazzetto.
A seguito degli scontri quella notte due persone erano state portate al pronto soccorso del SS. Annunziata per lesioni lievi; ci furono alcune auto danneggiate e tre carabinieri rimasero leggermente contusi. Tutti i tifosi ospiti vennero identificati e intorno alle 2 il pulmino dei supporter romagnoli era stato scortato dalle pattuglie dell’Arma per alcuni chilometri ma proprio sul limite del territorio centese, all’altezza del ponte Nuovo sul fiume Reno, dal bordo della strada qualcuno, non identificato, ha scagliato una bottiglia di vetro contro i finestrini del pullman, non provocando fortunatamente feriti.
Per i sette era scattato anche il Daspo per due anni emesso dalla questura di Ferrara
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