Attualità
17 Settembre 2017
"Il valore delle case non diminuisce per la presenza di spaccini, ma per limitazioni imposte e incomprensibili alla vivibilità"

Gad. Il calcio blocca le strade del nuovo ‘quartiere Betafence’

di Redazione | 2 min

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Ha un nuovo nome il quartiere Giardino, che per i residenti della zona, soprattutto durante la preparazione degli appuntamenti calcistici, con relativo blocco delle strade, è diventato il quartiere ‘Betafence’.

Un ironico nomignolo – quello della ditta delle barriere che chiudono le strade – che un cittadino residente riporta in occasione della preparazione del quartiere per la partita disputata con l’Udinese.

“Nessuno parla dei disagi che noi abitanti dobbiamo subire non solo durante le partite di calcio ma durante la preparazione dei vari blocchi e l’uscita e l’entrata delle folle festanti dal quartiere. Veniamo bloccati, ci vengono chiesti i documenti che provino la nostra residenza se vogliamo accedere con l’auto nelle fasi critiche dell’afflusso e deflusso di persone”.

Forse, “chi ha un cortile o un garage ce la fa a parcheggiare a casa”, ma risultano comunque numerosi i proprietari delle auto “che le hanno parcheggiate fidandosi dei cartelli, che evidentemente non erano corretti”.

“Il nostro quartiere – prosegue il cittadino – rischia di diventare terreno di scontro tra polizia e teppisti/tifosi di calcio. L’incolumità dei miei beni e della mia famiglia è messa in pericolo per permettere lo spettacolo del calcio. La mia vita, i miei orari, il mio tempo libero hanno un sacco di nuove ed incomprensibili limitazioni”.

Una denuncia che si aggiunge ad altri evidenziati disagi, come “l’ospedale ed il pronto soccorso fuori mano, il petrolchimico e la turbogas inseriti nel tessuto urbano che pare essere attraversato da discariche, acquedotti con tubi in cemento amianto e un sacco di problemi legati alla struttura della città da risolvere. Ed invece di iniziare a impegnarsi nella risoluzione di almeno qualcuna di queste problematiche, le forze politiche e l’opinione pubblica sono entusiasti dello sforzo di chi in due mesi lavorando duramente ha ristrutturato lo stadio e riempito di telecamere e barriere il mio quartiere”.

Una richiesta di tranquillità da parte di chi ha “dovuto chiedere per favore a dei vigili di rientrare a casa dopo l’ultima partita”, e che si chiede “chi mi rimborserà le nuove spese per l’assicurazione auto (da eventi sociopolitici), chi per la diminuzione del valore della mia casa. Valore che diminuisce non per mano dei negri, spacciatori, indesiderabili vari  che rendono il mio quartiere poco vivibile – chiosa il residente – ma per le limitazioni imposte dalle partite di calcio che non rendono appetibile l’acquisto di una casa nel quartiere”.

Un invito, dunque, alla risoluzione del “disagio che noi abitanti del quartiere Betafence (ex Gad), dobbiamo subire per assicurare un po’ di spettacolo ai nostri concittadini”.

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