Attualità
15 Settembre 2017
Chiara Bergonzini: "Chi fa leva sull'ignoranza di un popolo rischia di tornare al nazionalismo"

Diritti e doveri “di tutti i giorni” tra costituzione e sovranità

di Redazione | 3 min

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“Se vi guardo vedo sì tanti studenti, ma prima di tutto vedo tanti cittadini”. Così sono stati accolti dall’assessora Corazzari gli studenti delle sei classi – fra i licei Ariosto, Roiti e Istituto Bachelet – che hanno riempito la sala del consiglio comunale per un dialogo su ‘Costituzione e sovranità del popolo’ in quello che per tutti gli studenti della regione è stato il primo giorno di scuola.

“Prima di leggere la costituzione vi invito a leggere i libri di storia – suggerisce il prefetto Michele Tortora ai ragazzi – quella storia che ha messo da parte gli interessi politici e di partito e ha fondato la carta costituzionale: un comportamento che ben poche volte è stato messo in atto nel nostro Paese e non solo”.

Una riflessione che anticipa come “andare a scuola sia un privilegio ancor prima che un diritto” e come “sul lavoro degli insegnanti si fondi di fatto il nostro futuro”, che è nelle mani delle nuove generazioni.

Del resto, come chiosa la ricercatrice in Diritto Costituzionale Chiara Bergonzini del Dipartimento di Giurisprudenza, “chi fa leva sull’ignoranza di un popolo rischia di tornare al nazionalismo”: un concetto che ben rientra nella definizione di ‘sovranità interna’, che (a differenza di quella esterna, intesa come il riconoscimento dell’indipendenza di uno Stato da parte degli altri), vede il “monopolio dell’uso legittimo della forza all’interno dei propri confini”.

Una dicitura che gli studenti hanno potuto facilmente riconoscere nella “reazione miope a fenomeni globali” che caratterizzano anche la nostra città, e davanti ai quali “si tende a volersi chiudere all’interno dei propri confini, riaffermando un nazionalismo”.

Di ‘sovranità nazionale’, però, secondo Bergonzini, “è bene parlare solo se consapevoli che questa ha una connotazione esclusivamente storica: di quando cioè dal nazionalismo si è passati al nazionalsocialismo, che poi è diventato nazismo e che con tutti i suoi nomi ha delineato comunque una dittatura”.

Di sovranità parla anche la Costituzione – agli articoli 1 e 11 – come appartenente al popolo: se da un lato il diritto di voto può essere il primo esempio in tal senso, “l’idea che la sovranità si esaurisca solo nel voto è – secondo la relatrice – un messaggio pericoloso, anche perchè altrimenti vorrebbe dire essere cittadini solo per due minuti ogni tot di anni”.

“Il voto senza aver esercitato i propri diritti e aver adempito i propri doveri – prosegue la Bergonzini – è una croce al buio: e un popolo così, diventa più facile da plasmare, e da riempire di propaganda”.

Torna allora la necessità di guardare a quella libertà conquistata con la carta costituzionale, che va “dalla libertà di andarsene in giro a vedere cosa succede altrove alla libertà d’espressione e informazione”.

Una libertà che, anche secondo il sindaco Tagliani, “è il risultato di uno sforzo collettivo ed individuale nelle relazioni di tutti i giorni”. E quella della scarsa informazione, è individuata, anche da una ragazza del Liceo Ariosto, come la risposta principale al “disinteresse che caratterizza la nostra generazione, e che ci fa dubitare che il nostro voto sia davvero frutto di una sovranità popolare e non dell’influenza sociale”.

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