Politica
7 Settembre 2017
Il consigliere Gol propone una consultazione pubblica e la sospensione del servizio da parte di Hera

Rendine: “Un referendum per i cassonetti a calotta”

di Redazione | 2 min

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Indire un referendum cittadino sull’opportunità di adottare, o rimuovere, i nuovi cassonetti a calotta per la raccolta dell’indifferenziato. E, in attesa della consultazione tra i ferraresi,  sospendere il conferimento in questi contenitori fino a quando Hera non adotterà impegni formali sui prezzi che saranno adottati nei prossimi anni.

È quanto chiede, tramite una mozione al presidente del consiglio comunale di Ferrara, Francesco Rendine (Gol) che, fra l’altro, ha organizzato per venerdì 29 settembre una prima manifestazione e corteo per “sensibilizzare l’opinione pubblica sul nuovo e non condivisibile modello di raccolta di rifiuti con cassonetti aventi apertura a calotta attraverso la tessera (detta carta smeraldo)”.

“Già oggi, nonostante siano presenti molti cassonetti ad apertura libera, laddove si è sperimentata la carta smeraldo si è osservata immondizia a gogò nei pressi dei cassonetti ad apertura controllata dalla tessera – riferisce Rendine -. Questo fenomeno, quando tutto il pattume sarà blindato dalla tessera, è certamente destinato ad aumentare in quanto, come già ribadito nelle sedi istituzionali, ciò consentirà a molti individui di gettare impunemente i rifiuti lungo le strade”.

Un abbandono di rifiuti che, secondo il consigliere, è difficile contrastare. “Nella nostra città dove non esiste un sistema di telecamere efficace per contrastare chi compie dei reati di spaccio o sfruttamento della prostituzione, tipici della mafia nigeriana, è poco credibile che venga installato un sistema di controllo che possa utilmente impedire l’abbandono indiscriminato di rifiuti”.

“È vergognoso che, ancora una volta, l’amministrazione non contrasti sul nascere un sistema di raccolta il cui onere a carico del cittadino sia stabilito solo a posteriori dal consiglio comunale – prosegue Rendine -. In ultima analisi questo sistema potrebbe risultare più costoso di quello attuale in quanto, oltre la raccolta tradizionale, dovrà prevedere una raccolta manuale dei rifiuti lasciati accanto ai cassonetti a calotta, lungo le strade bianche o nei corsi d’acqua e, ovviamente, questi costi addizionali saranno ripartiti tra quelli che già pagano”.

“È falso che sia necessario un sistema a calotta per effettuare la raccolta differenziata che Hera sta attuando con metodi impositivi – dichiara ancora il capogruppo Gol -, è infatti sufficiente un ‘gruppo di osservatori’ che stazioni nei pressi dei cassonetti per controllare i cittadini al corretto conferimento e adottare sistemi sanzionatori che puniscano anche le persone scorrette che si dichiarano senza reddito (per esempio il non rinnovo del permesso di soggiorno, del contratto in casa popolare, dell’erogazione di sussidi pubblici ecc.)”.

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