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2 Settembre 2017
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Il giorno più lungo di Jane Fonda e Robert Redford

di Redazione | 2 min

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Magnifica la giornata di Robert (Redford) e Jane (Fonda) alla 74a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Stamattina è stato presentato alla stampa il loro ultimo film insieme – in ordine di tempo – dopo decenni dall’ultimo, ma è stata, a detta della stessa Fonda, un ritrovarsi come se fosse la prima un rinnamorarsi, per l’ennesima volta, la migliore, da ‘splendidi ottantenni’ – come avrebbe detto loro Nanni Moretti.

Una recita a soggetto in piena regola la loro, in conferenza-stampa, ma realizzata in maniera incredibilmente…credibile, da grandi attori quali sono da così tanto tempo: lei ha dichiarato di averlo sempre amato e di aver avuto molte ‘fantasie’ …su di lui che ha definito ‘gran baciatore’ e lui, ma non me l’hai mai detto, solo ora, davanti a tutti?

Divertenti, ironici, autoironici; due belle persone e personaggi, ad un tempo, ancora e perfettamente godibili, pieni di intelligenza ed umanità, qualità rare, al giorno d’oggi.

Si son offerti ad un fuoco di fila di domande, parlando di sé, del loro passato e, perché, no? del loro futuro: molti i progetti, specie di Redford, per il suo davvero unico al mondo ed ‘indipendente’ Sundance Institute e Festival che da molto tempo finanziano e creano e lanciano nuovi talenti cinematografici, ad onta delle majors che – da sempre – dettano le leggi del cine-mercato.

E in maniera quasi commossa han parlato del loro film Fuori Concorso della Netflix Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra e interpretato da loro stessi e prodotto da Redford e dalla sua società Wildwood Enterprises, Inc.

Robert Redford (© Marc Hom)

Una pellicola, certo, su misura loro, ma delicata, giocata sui sentimenti, sulle emozioni, sull’amore che tutto vince, ma che è pure vinto da tutto, quando è in ballo la famiglia.

Un richiamo melanconicamente citazionista di Sul lago dorato, diretto da Mark Rydell nel 1981, l’ultimo film di papà Henry Fonda, con Katharine Hepburn ed una Jane ancora giovane figlia-madre ribelle?

Forse, ma di sicuro un plot dall’andamento ellittico, senza fine buonista – fortunatamente: di cosa parliamo? Del tempo. No, di tutto, ma non del tempo. Ed invece, enfin, pur di ‘star insieme’, seppur subliminalmente, parleranno anche ‘solo’ del tempo…quello, eterno, dei veri artisti di ieri, di oggi, di sempre.

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